Allarme pensione, il prossimo mese slitta per tutti | Svelata la nuova data: ecco quando arriva l’accredito
Ci sono pessime notizie per i milioni di pensionati italiani. A gennaio il pagamento slitta: ecco svelato il perché.
La questione delle pensioni è tra quelle che maggiormente agita le discussioni in politica. Questa volta, la decisione del governo di Giorgia Meloni è destinata a far discutere ancora di più. Questo a causa dello slittamento del pagamento della pensione previsto per il mese di gennaio 2025.
Per i milioni di pensionati italiani si tratta ovviamente di una pessima notizia. Vedere posticipato il pagamento dell’assegno mensile significa, potenzialmente, non fare fronte alle spese che ognuno di noi deve affrontare nella vita di tutti i giorni.
Già diversi mesi fa, il governo Meloni aveva promesso un cospicuo aumento dell’importo della pensione. Alla fine, non è stato così. L’aumento c’è stato, è vero, ma è stato di poco meno di due euro al mese, ben al di sotto delle aspettative delle pensioni.
Ora arriva un’altra brutta notizia che riguarda proprio il pagamento della pensione a gennaio 2025. Per quale motivo slitta il pagamento?
A gennaio slitta il pagamento delle pensioni
Per gennaio 2025, il pagamento della pensione è previsto per il 3 gennaio invece che per il primo giorno del mese come di solito. Questo perché il primo gennaio è ovviamente un giorno festivo mentre il secondo giorno del mese è riservato per l’aggiornamento dei sistemi. Questi due fattori contribuiranno all’impossibilità di erogare immediatamente la pensione uno dei primi due giorni del nuovo anno.
Per i pensionati questo si traduce ovviamente in un leggero ritardo del pagamento mensile. Con il nuovo anno tornano anche le addizionali a saldo relative al 2024. Quelle comunali in acconto riferite al 2025, invece, saranno trattenute solo a partire da marzo.
Come cambiano gli importi delle pensioni nel 2025
L’ISTAT ha fissato il tasso di rivalutazione allo 0,8%. Esso sarà applicato con modalità differenziate. Per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo sarà usato l’intero tasso. Per gli importi tra quattro e cinque volte il minimo se ne applicherà solo il 90%. Sopra cinque volte il minimo, la rivalutazione sale fino al 75% del massimo.
Le pensioni minime saranno portate a 616,67 euro, grazie all’incremento straordinario del 2,2% previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Questo rappresenta circa 2 euro in più rispetto al 2024. Anche l’Assegno Sociale e la pensione di invalidità civile beneficeranno di alcuni importanti aumenti. Gli aggiornamenti mirano a proteggere il potere d’acquisto dei pensionati anche se i miglioramenti rimarranno modesti.