Fino ad oggi, a frenare le diffusione delle auto elettriche su larga scala, sono stati soprattutto i prezzi troppo alti rispetto alle “sorelle” endotermiche. Un fattore che però, secondo una ricerca pubblicata dall’International Council On Clean Transportation (ICCT), un’organizzazione non governativa (ONG) indipendente e senza fini di lucro con sede negli Stati Uniti, potrebbe presto cadere rendendo le vetture green accessibili a tutti.
Il costo così elevato delle vetture elettriche, infatti, dipende non solo dall’alta tecnologia impiegata. Ma soprattutto dal costo delle materie prime, principalmente quelle che servono alla produzione delle batterie delle auto elettriche. Entro il 2032, però, i prezzi delle batterie stesse dovrebbe calare della metà rispetto al valore rendendo queste auto alla portata della maggior parte della popolazione mondiale.
La produzione di batterie richiede minerali come litio, nichel, manganese e grafite. L’aumento della domanda di auto elettriche a livello globale, negli ultimi anni ha comportato un consistente aumento della domanda di alcuni di questi minerali, e soprattutto del litio, tanto che viene spesso definito “oro bianco”.
A soddisfare l’attuale domanda di litio sono principalmente Australia, Argentina, Bolivia e Cile. Una situazione che però potrebbe cambiare. Gli Stati Uniti stanno cercando di aumentare le proprie capacità di estrazione e raffinazione del litio, con oltre 100 progetti attualmente in corso di attuazione.
La ricerca, infatti, ha evidenziato come gli Stati Uniti avrebbero bisogno di circa 340 kilotonnellate di carbonato di litio equivalente all’anno entro il 2032 da dedicare alla produzione di veicoli elettrici leggeri.
Entro il 2025, poi, si prevede che le capacità di estrazione e raffinazione saranno rispettivamente pari a 1.310 ktpa (Kilotonnellate per anno) e 1.030 ktpa. Sempre stando alle previsioni dell’ICCT, entro il 2032 entrambe queste capacità aumenterebbero fino a oltre 2.000 ktpa.
Un cambio dello scenario internazionale che porterebbe a un rimescolamento delle forze in campo. Con gli Stati Uniti che dal 2% circa attuale della fornitura mondiale di litio passerebbero così al 17%.
L’attuale fornitura di litio proveniente dagli Stati Uniti, infatti, è insufficiente per coprire la domanda. Mentre nei prossimi anni questo dato sarebbe destinato a crescere così rapidamente da portare a una fornitura di gran lunga superiore alla domanda. Ma soprattutto innescando un ciclo virtuoso che porterebbe al dimezzamento dei costi delle batterie per le auto elettriche.
Se saranno effettivamente questi i ritmi alla base dell’incremento delle forniture delle materie prime, i costi delle batterie dovrebbero diminuire dagli attuali 122 dollari per kilowattora a circa 91 dollari/kWh nel 2027. Raggiungendo quota 67 dollari/kWh nel 2032.
Un calo che porterebbe le auto elettriche a diventare molto più economiche rispetto ad ora raggiungendo un pubblico sicuramente maggiore.
Facendo un esempio concreto una vettura elettrica capace di garantire un’autonomia di circa 480 chilometri, entro il 2029, potrebbe costare lo stesso prezzo dell’equivalente a benzina.