Le auto elettriche cinesi stanno conquistando il mondo a quattro ruote. Questi modelli, infatti, possono contare su prezzi accessibili e una dose di tecnologia che poche auto europee possono permettersi; ecco perché sempre più automobilisti le scelgono.
Ma a rendere noto l’impatto delle auto elettriche cinesi sul mercato ci ha pensato il centro studi Transport & Environment (T&E) con un’analisi che quantifica l’impatto dei veicoli di fabbricazione cinese in Europa, indagando anche sulle conseguenze a breve e medio termine di eventuali dazi imposti dall’UE verso vetture Made in China.
Secondo il report, infatti, lo scorso anno i modelli asiatici hanno guadagnato circa il 20% della quota di mercato del Vecchio Continente – arrivando al 23% in Italia – con la previsione di crescita per il 2024 che porterebbe queste vetture a toccare il 25%, vale a dire che un’auto elettrica su quattro tra quelle circolanti in tutta Europa sarà cinese.
L’unico modo per invertire questa tendenza, da parte dell’Europa, potrebbe essere quella di imporre delle tasse di importazione, i famosi dazi di cui si parla ormai dall’anno scorso, e che potrebbero far innalzare i prezzi frenando l’avanzata di questi veicoli limitando il gap di costo che c’è attualmente tra i modelli cinesi e quelli delle grandi case europee.
A subire il colpo maggiore di una possibile decisione in questo senso sarebbero soprattutto le berline e i SUV di medie dimensioni, non a caso i segmenti maggiormente richiesti dal mercato, che diventerebbero più costosi delle controparti europee. La soluzione dei dazi, però, potrebbe non bastare, almeno sul lungo periodo.
Questa, infatti, potrebbe avere come effetto la delocalizzazione dell’industria automobilistica cinese e della stessa produzione, stabilendo in Europa la propria filiera produttiva aggirando quindi i dazi. Un aumento della concorrenza, però, favorirebbe gli automobilisti che vedrebbero calare i prezzi a fronte di auto sempre migliori. L’unica soluzione, per le auto elettriche europee, sembrerebbe quindi essere quella di aumentare la produzione di queste auto in Europa investendo, al tempo stesso, nel settore delle batterie.
Questo perché, ancora oggi, i prodotti cinesi sono sensibilmente meno cari di quelli europei di circa il 20% e in questo caso il discorso non si limita al settore automotive, perché la medesima tecnologia dietro alle celle per le auto elettriche viene utilizzata anche per quelle destinate all’accumulo domestico, come nel caso delle Powerwall di Tesla. Investire sulla tecnologia delle batterie, insieme all’aumento della produzione delle auto elettriche, sembra l’unica strada percorribile per fermare l’avanzata delle auto elettriche cinesi rilanciando i grandi marchi europei anche nel settore delle vetture a zero emissioni.