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Auto elettriche, intesa Italia-Cina per i veicoli green

Auto elettriche, Italia e Cina insieme

Auto elettriche, Italia e Cina insieme - Foto Shutterstock | di Owlie Productions

L‘Italia, in fatto di auto elettriche, è pronta ad accelerare. A dimostrarlo non c’è solo il nuovo bando per la costruzione delle colonnine di ricarica o gli ecoincentivi, terminati in poco meno di 10 ore. Ma anche l‘intesa firmata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con la Cina.

Un memorandum stilato, quello tra l’Italia e la Cina, che rappresenta un passo significativo in avanti del nostro Paese in settori industriali e strategici come quello della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili, settori dove peraltro la Cina già da tempo opera sulla frontiera tecnologica, e che permetterà quindi di acquisire nuove conoscenze.

Italia e Cina fianco a fianco per le elettriche

Il memorandum di collaborazione industriale fra ministero per le Imprese e il Made in Italy (Mimit) e ministero dell’Industria della Repubblica Popolare Cinese, quindi, prevede scambi di visite, maggiore condivisione di informazioni sulle rispettive politiche, regolamenti e standard tecnici, organizzazione di conferenze congiunte e reciproco sostegno alle aziende. Una serie di iniziative, quindi, che permettano uno scambio maggiore di informazioni e la crescita di entrambe le economie, in particolare sulle auto elettriche, campo dove l’Italia rispetto alla Cina è ancora indietro.

Auto elettriche alla colonnina
Auto elettriche alla colonnina – Foto Shutterstock | di BY MOVIE

Una decisione, quella italiana, che servirà soprattutto per recuperare quel gap che attualmente esiste con il gigante asiatico in merito alle vetture a zero emissioni, ma non solo, visto che la Cina è leader anche nella produzione di batterie. Un accordo del quale beneficerà anche la Cina. Un eventuale stabilimento produttivo in Italia, infatti, permetterebbe di aggirare i dazi doganali imposti dall’Europa sulle auto prodotte in Cina. Permettendo così ai veicoli elettrici cinesi di ritrovare quella competitività che gli aveva permessa di diventare leader assoluti del mercato.

Quest’ultima, ad esempio, è la strada scelta da Byd con l’impianto di Szeged in Ungheria e da Chery a Martorell in Spagna. All’inizio di luglio il ministro per Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, in visita in Cina, ha incontrato prima il presidente di Ccig (China City Industrial Group), Gu Yifeng, il presidente di Chery Automobile Yin Tongyue, e, successivamente, la comunità imprenditoriale italiana presente in Cina. Nella delegazione era presente anche il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, l’associazione che rappresenta le imprese della componentistica dell’automotive. L’intesa, quindi, potrebbe portare benefici ad entrambe le parte con la Cina pronta a colmare quel gap di investimento oggi presente – gli investimenti cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina – e l’Italia pronta a compiere, finalmente, il passo in avanti decisivo per completare la propria rivoluzione elettrica.