Le auto elettriche, anche se con ritmi inferiori alle aspettative, stanno crescendo. Negli ultimi anni, infatti, sono sempre di più gli automobilisti che si rivolgono a queste vetture quando c’è da acquistare il nuovo veicolo e, anche per questo, diventa sempre più importante contenere i costi e la soglia di inquinamento.
Sebbene queste vetture siano green, infatti, il processo produttivo attraverso il quale si creano i componenti, in primis le batterie, un soglia di inquinamento la produce. Ma grazie alla quota sempre crescente di elettricità rinnovabile impiegata nei processi produttivi, produrre le batterie in Europa piuttosto che in Cina permetterebbe di ridurre l’impronta di carbonio di una batteria del 62% rispetto ad una catena del valore interamente controllata dalla Cina.
A renderlo noto è l’organizzazione ambientalista indipendente Transport & Environment (T&E) attraverso uno studio che ha analizzato il livello di avanzamento dei progetti annunciati, evidenziando che meno della metà – circa il 47% – dell’intera produzione di batterie agli ioni di litio, pianificata in UE da qui al 2030, è sicura di vedere la luce. Le misure per contrastare l’Inflation Reduction Act degli Usa, hanno giovato all’industria europea, che ha consolidato parte della sua nascente industria greentech ma, nonostante il miglioramento, sono ancora più della metà (53%) i progetti europei che presentano un rischio medio-alto di essere ritardati, ridotti o cancellati del tutto.
Forti requisiti di sostenibilità, come le imminenti norme sull’impronta di carbonio delle batterie, possono infatti sostenere e premiare una produzione locale più pulita, ma soprattutto permettere all’Europa di svincolarsi dalla Cina, ormai dominatrice del mercato delle auto elettriche anche in Europa. Francia, Germania e Ungheria, in questo senso, sono i Paesi che hanno conseguito i maggiori progressi in questo anno, dando concretezza a progetti che puntano proprio su questo tema. In Italia, invece, la capacità produttiva nazionale, attuale e in via di sviluppo, seppur sicura al 100%, è scesa a 48 GWh.
Una corsa al primato per le batterie, quella che vede protagonista Cina, USA ed Europa, che si sta intensificando sempre più. Ecco perché, secondo T&E, è arrivato il momento di fugare ogni certezza sull’abbandono di motori endotermici, che rappresentano ormai il passato, e fissare nuovi obiettivi di elettrificazione del 100% delle flotte aziendali, ad esempio. Oltre a cercare di raddoppiare gli sforzi a favore della mobilità elettrica, applicando requisiti di sostenibilità per le batterie, per premiare la produzione locale, e rafforzando i finanziamenti a livello europeo. Tutte mosse che potrebbero consentire all’Europa, Italia compresa, di diventare sempre più green favorendo lo sviluppo delle auto elettriche.