Le auto elettriche, nei prossimi anni, vedranno incrementare i propri numeri. Tutti gli analisti concordano nel fissare al 2030 l’anno in cui le vetture a zero emissioni diventeranno protagoniste assolute della scena automobilistica. Questo, porterà a un notevole incremento della domanda di elettricità tanto da toccare una crescita di oltre il 600% entro il 2030.
A sottolinearlo è l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) che ha evidenziato come l’aumento del numero di auto elettriche sul mercato porterà inevitabilmente a una richiesta maggiore da parte degli stati di energia, necessaria per soddisfare il bisogno di ricarica di queste vetture.
I primi segnali, in questo senso, sono già visibili. Solo lo scorso anno il consumo di energia da parte delle full electric ha registrato un +120%. L’incremento maggiore, ovviamente, ha riguardato la Cina, seguita da Stati Uniti ed Europa. Non a caso i mercati con il maggior numero di auto elettriche che circolano sulle strade.
Le proiezioni comunicate vedono una domanda globale prossima ai 710.000 GWh alla fine del decennio, di cui il 32% assorbito dalla Cina. Una situazione, quindi, che porterà da un lato a ridurre le emissioni, ma dall’altro a una crescita importante del fabbisogno energetico degli Stati con un probabile aumento anche dei costi della ricarica stessa. Dall’altro, però, questa nuova situazione porterà a un risparmio di petrolio con un mancato consumo stimati pari a circa 57 milioni di barili all’anno. Secondo Finbold, che ha analizzato il rapporto dell’IEA, questo numero dovrebbe raggiungere la soglia di 2,85 miliardi di barili entro il 2030.
Le auto elettriche, quindi, porteranno sì a un incremento della richiesta di energia elettrica, per soddisfare le necessità degli automobilisti nella ricarica, ma permetteranno di dire definitivamente addio alla dipendenza degli Stati dal petrolio con le istituzioni che hanno già reso palese l’intenzione di mettere al bando le auto endotermiche, seppur il termine del 2035 potrebbe essere rivisto per venire incontro alle esigenze delle case automobilistiche, non ancora pronte al 100% a rispettare i dettami dell’Europa.
La diffusione nel Vecchio Continente delle auto elettriche, infatti, sta procedendo al rilento rispetto alle stime, frenata principalmente dai prezzi ancora troppo elevati e dalla mancanza di infrastrutture di ricarica. La soluzione, almeno al primo problema, potrebbero essere gli ecoincentivi, polverizzati in meno di 10 ore, ma quello delle infrastrutture rimarrà. Aggiungendo, nel futuro, anche quello di un fabbisogno più elevato per soddisfare la domanda crescente di questi mezzi pronti a rappresentare il futuro ma ancora lontani dall’esserlo realmente.