La transizione ecologica è ormai in atto. Ma con l’avvento delle auto elettriche, e la loro crescita stimata nei prossimi anni, lo Stato potrebbe incorrere in perdite anche pesanti. La stima di Unem, infatti, sottolinea come nel 2030 potrebbero esserci 4 milioni di auto elettriche a circolare in Italia.
Un dato che porterebbe a un calo di un milione di tonnellate di carburanti e circa 3,8 miliardi di introiti dalle accise. Un tema, quello delle mancate accise, che il Governo italiano si sta già ponendo riflettendo sul tema delle accise per non farsi trovare impreparato rispetto alla diffusione della mobilità pulita. Le ipotesi ovviamente sono diverse e vanno dalla possibilità di traslare le accise da benzina e gasolio alle nuove forme di alimentazione verde fino alla possibilità di studiare un aumento del prelievo sulle ricariche elettriche.
L’arrivo, ma soprattutto la diffusione delle auto elettriche, ha portato e porterà sempre più a un calo dei consumi petroliferi. Secondo Unem la diminuzione dei consumi di prodotti petroliferi al 2030 sarà di quasi 8 milioni di tonnellate rispetto ad oggi, mentre i biocarburanti e gli altri carburanti low carbon passeranno dagli attuali 1,7 milioni a circa 6 entro sei anni e a 8,8 nel 2040. I petrolieri scontano già un calo del 43% della fattura energetica del 2023 che si attesta a 66,5 miliardi di euro, quasi 48 miliardi in meno rispetto al picco storico di 114,4 del 2022.
Più ridotta anche la fattura petrolifera a 28,1 miliardi di euro, circa 4,5 miliardi in meno sui 32,5 del 2022 per il calo delle quotazioni del greggio. Per il 2024, invece, la stima per la fattura energetica è intorno ai 56 miliardi, cioè 10 in meno del 2023 quasi tutti dovuti alla componente gas mentre quella petrolifera resterà sostanzialmente stabile intorno ai 28 miliardi. Nel 2023 dell’Italia, però, c’è stata un’ulteriore riduzione, pari al -4% sul 2022, della domanda di energia, sia per il calo della produzione industriale sia per miglioramenti di efficienza, oltre che per motivi climatici.
Ancora oggi, quindi, a sostenere i consumi petroliferi sono stati i prodotti per la mobilità stradale e il trasporto aereo. Tendenza confermata nei primi cinque mesi del 2024. A crescere sono stati anche i consumi di benzina, che nel 2023 sono aumentati di oltre l’11% rispetto al 2019 per effetto di una progressiva ripresa del trasporto privato che si accompagna ad una consolidata penetrazione della motorizzazione ibrida, prevalentemente a benzina, che oggi rappresenta circa il 4% del parco circolante e il 39% del nuovo immatricolato. Per il momento, quindi, il pericolo di un mancato introito importante non c’è, ma quella relativa alla diffusione delle auto elettriche, con il conseguente calo dei consumi degli introiti legati ai prodotti petroliferi è una questione che i governi dovranno iniziare a porsi.