Auto elettriche, quasi un automobilista su due tornerebbe ai motori termici
In futuro le auto elettriche sono destinate a diventare i modelli di riferimento per gli automobilisti. Ma, ad oggi, questa fanno ancora fatica ad imporsi. Questo perché la tecnologia legata al loro sviluppo non è ancora arrivata a garantire gli standard che offrono le auto endotermiche.
A svelarlo è uno studio, condotto da McKinsey, che ha messo in luce le difficoltà incontrate dai possessori di questi veicoli nell’affrontare la vita di tutti i giorni. Tra i fattori negativi di queste vetture, infatti, quasi tutti i possessori di auto elettriche hanno indicato problemi di ricarica, soprattutto a causa della mancanza di colonnine, la scarsa autonomia e gli elevati costi. Tanto che, negli Stati Uniti, il 46% di coloro che guidano un’elettrica, si è detto pronto a tornare alle auto endotermiche.
I problemi delle auto elettriche
A giudicare dalle risposte date dagli utenti finali, ossia gli automobilisti, non è il comportamento delle auto elettriche o le prestazioni, quanto tutto ciò che ruota intorno a questo tipo di vetture. Negli Stati Uniti, infatti, quasi 5 proprietari di veicoli elettrici su 10, al momento di cambiare auto, acquisteranno un veicolo con motore a combustione, abbandonando la tecnologia a batteria. Molti dei circa 30 mila consumatori intervistati, provenienti da 15 paesi (complessivamente rappresentano oltre l’80% del volume delle vendite mondiali) temono che i costi di ricarica stiano ostacolando la transizione ai veicoli elettrici.
Il primo problema, quindi, è legato ai costi da sostenere sia per la ricarica che per l’acquisto iniziale. Questi modelli, infatti, costano ancora molto di più rispetto alle vetture “classiche”. Un gap iniziale che, secondo molti automobilisti, non si riesce a compensare nel ciclo di vita. Tanto che il 29% dei proprietari di auto alla spina a livello globale sostiene che, probabilmente, torneranno a guidare veicoli tradizionali: percentuale che sale al 46% nel caso degli Stati Uniti.
Il 21% degli intervistati a livello globale, addirittura, non vorrebbe mai passare a un veicolo elettrico. Tra questi, il 33% motiva la sua opinione facendo cenno ai problemi di ricarica. In particolare all’approvvigionamento, ossia alla mancanza di una infrastruttura adeguata – problema comune a ogni latitudine – che permetta di non soffrire della cosiddetta ansia da ricarica. Fra le principali preoccupazioni dell’utenza analizzata, in effetti, c’è proprio l’inadeguatezza dell’infrastruttura pubblica di ricarica. Un timore che potrebbe acuirsi visto che la prossima generazione di acquirenti di veicoli elettrici, secondo McKinsey, farà affidamento sulla ricarica pubblica molto più di quella attuale, che si poggia molto su quella privata.
Inoltre solo il 9% ritiene che l’espansione dei punti pubblici di rifornimento sia adeguata alla richiesta data dall’espansione delle auto elettriche. Ma a rendere scettici gli intervistati sono pure gli elevati costi di proprietà e la scarsa autonomia dei veicoli a batteria. Un quadro, quindi, che mette in serio pericolo la diffusione delle auto elettriche.