Auto elettriche, un concorso per crearne una economica
Creare un‘auto elettrica che sia al tempo stesso economica e dotata di ogni tecnologia è il sogno di ogni casa automobilistica. Nel variegato panorama a quattro ruote ci sono marchi che sono stati in grado di creare delle vetture a basso costo che permettono di un non rinunciare a nulla. Come, ad esempio, BYD Seagull, venduta a meno di 10.000 dollari negli Stati Uniti.
E proprio dagli Stati Uniti arriva l’idea che potrebbe dare vita a una serie di progetti di auto elettriche economiche da immettere poi sul mercato. La proposta è di Halle Cheeseman, membro dell’Advanced Research Projects Agency-Energy – una divisione del dipartimento dell’Energia specializzata in tecnologie – che ha proposto di indire un concorso pubblico che abbia come obiettivo finale quello di sviluppare un veicolo elettrico di alta qualità, dal costo produttivo di 12.000 dollari e da rivendere a 16.000 dollari.
Un concorso dedicato alle elettriche economiche
Un’idea semplice, quella di rivolgersi a chi dovrà poi comprarla questa auto elettrica, ma molto intuitiva. L’iniziativa prende vita principalmente per contrastare l’arrivo di auto elettriche cinesi, che possono permettersi prezzi più bassi, che stanno riscuotendo un notevole successo proprio per via della loro economicità. Anche grazie agli incentivi elargiti per anni da Pechino ai produttori di auto a zero emissioni, sia a chi decideva di acquistare uno di questi modelli.
Ecco quindi nascere l’idea di istituire una sorta di concorso attraverso il quale raccogliere le idee migliori per dare poi avvio alla produzione di una vettura in grado di sbaragliare la concorrenza affermandosi come lo standard di riferimento per le auto elettrica. Ovviamente, insieme al concorso, gli Stati Uniti stanno pensando di recuperare il terreno perduto rispetto ai colleghi cinesi anche utilizzandola robotica e la stampa in 3D nelle fabbriche, aumentando gli aiuti federali – soprattutto nella filiera delle batterie – e puntando su tecnologie come il vehicle-to-grid (V2G).
In questo modo ogni tecnologia impiegata servirebbe ad aiutare lo sviluppo di un’auto a zero emissioni. Con la robotica, infatti, si migliorerebbero precisione ed efficienza, riducendo anche costi ed eventuali errori mentre la stampa 3D consentirebbe di accelerare la produzione di parti complesse. Insieme creerebbero linee di produzione più efficienti e veicoli elettrici più leggeri e performanti, contribuendo pure a ridurre i costi. Secondo Cheeseman, inoltre, basterebbe un anno all’Arpa-E per avviare un programma ufficiale, dalla durato poi di circa tre anni. In questo periodo, 30 milioni di dollari verrebbero distribuiti fra i team in gara e, qualora una delle idee si rivelasse vincente, ecco che l’auto elettrica economica a stelle e strisce potrebbe vedere la luce.