L’avvento delle bici pieghevoli nelle città ha cambiato anche il modo di concepire il trasporto. Non è così raro, infatti, vedere ciclisti che prendono il treno caricando la propria bicicletta scegliendo così di percorrere una parte di tragitto pedalando e un’altra utilizzando il trasporto pubblico mixando trasporto pubblico e privato per cercare di guadagnare tempo senza per questo utilizzare mezzi più inquinanti, come la macchina, congestionando ulteriormente il traffico cittadino.
Una pratica che sta diventando sempre più consueta, ma che, tra qualche giorno, potrebbe subire delle variazioni. Dal 1° marzo, infatti, a bordo dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca si potranno “trasportare biciclette a patto che siano spente – se elettriche – e riposte nell’apposita sacca per cui le dimensioni non devono essere superiori a cm 80x110x45″. In caso contrario, specifica la nota di Trenitalia, non si potrà accedere a bordo.
Una nuova regola, quella imposta da Trenitalia sulle proprie Frecce, che sarà attiva da marzo 2024, e che imporrà quindi di mettere la propria bicicletta in una sacca. Una scelta che, in qualche modo, potrebbe frenare l’uso della bicicletta per raggiungere la stazione. Novità che stride, quindi, con l’incentivo ad utilizzare mezzi green, come appunto le bici elettriche pieghevoli, e che complica i piani di tanti ciclisti abituati ormai ad utilizzare il doppio mezzo per raggiungere il proprio posto di lavoro.
Il trasporto sui treni della propria bicicletta diventerà ancora più complicato per tutti coloro che non dispongono di una bici pieghevole. Per questi ciclisti, infatti, l’obbligo è di smontare “una delle due ruote – si legge nella sezione Trenitalia per quanto riguarda l’accesso delle due ruote – e utilizzare una sacca delle dimensioni previste per portarla in treno”.
Una situazione decisamente scomoda che obbligherà molti ciclisti che non hanno dimestichezza con questa pratica a non prendere in considerazione il treno come mezzo per concludere, o semplicemente rendere più agile, il tragitto.
Se per le bici pieghevole basterà quindi di una sacca idonea, più complicato sarà il viaggio per tutti coloro che adottano una bici classica costringendo i ciclisti a trasformarsi in meccanici per smontare e rimontare una ruota ogni volta che si salirà su un treno. Ancor di più per tutti coloro che devono alzarsi presto la mattina.
La novità dovrebbe essere attiva da marzo, ma sono già in molti a protestare contro il provvedimento che rende meno agevole l’utilizzo delle biciclette e il loro trasporto sul treno.