Ciclismo

Camere ipobariche, da oggi non saranno più considerate doping in Italia

Una novità molto interessante per lo sport italiano e, in generale, per il ciclismo del nostro paese. Da quest’anno sarà possibile per gli atleti fare uso delle tanto discusse camere ipobariche, considerate pratica dopante dall’agenzia italiana per la lotta contro il doping. Da sottolineare che questo divieto era presente esclusivamente in Italia, mentre all’estero è ormai da molto tempo autorizzato.

Il Ministero della Salute ha comunicato alla Federazione Medico Sportiva e a tutte le Federazioni sportive di aver modificato il regolamento e la legge penale antidoping 376/2000. La motivazione è molto semplice, come spiegato nello stesso comunicato. “Tale metodica era proibita, contrariamente a quanto già previsto dalla Wada (Agenzia Mondiale Antidoping), al fine di allineare il trattamento degli atleti italiani con quelli stranieri, la Sezione per il controllo sul doping ha ritenuto di procedere con la suddetta richiesta“.

Ecco allora la sentenza definitiva, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che apre le porte ai corridori italiani per l’utilizzo delle camere ipobariche. “Non è vietato l’utilizzo della camera ipobarica, ma l’atleta che ricorre a tale pratica deve rimanere sotto stretto controllo del medico sportivo sia prima che dopo l’utilizzo della camera ipobarica“.

Camere ipobariche: che cosa sono?

Abbiamo parlato di camere ipobariche, ma cosa sono nello specifico? Parliamo di una struttura, spesso chiamata anche “tenda” in grado di ridurre di molto la pressione atmosferica al suo interno, avendo quindi una quantità di ossigeno assolutamente minore rispetto all’ambiente circostante.

Questa situazione permette al corpo umano di abituarsi e di conseguenza sopportare una condizione di scarso ossigeno nell’aria, come avviene per esempio quando ci si allena o si corre in alta quota. L’organismo viene stimolato e aumenta naturalmente la produzione di globuli rossi, responsabili dell’ossigenazione del corpo. Il tutto senza la somministrazione di prodotti, l’utilizzo dell’emotrasfusione e altre pratiche considerate doping.

Il dibattito sull’utilizzo delle camere ipobariche è andato avanti per molti anni, ma la WADA ha preso la decisione di consentirla in tutto il mondo. L’Italia però è rimasta alla porta, vietandola tramite la propria agenzia antidoping. Da oggi anche i nostri atleti potranno farne uso, per goderne di tutti i vantaggi, senza avere paura di essere indagati o peggio arrestati e squalificati.

Pensiamo per esempio alle spese sostenute da una squadra italiana che deve partire per il Teide nelle Canarie o per paesi come la Colombia, dove è possibile allenarsi ad altitudini molto elevate per permettere al corpo di alterare naturalmente la produzione di globuli rossi. Adesso, sarà possibile evitare lunghi viaggi, molto impegnativi sia fisicamente sia economicamente.

Published by
Emanuele Peri