Un capolavoro. Possiamo definirla così la vittoria di Oier Lazkano alla Clasica Jaen, terza edizione della corsa che prova ad emulare la Strade Bianche con diversi tratti di sterrato anche in salita da affrontare per arrivare al traguardo di Ùbeda.
Il corridore spagnolo, nonostante le alte velocità con cui il gruppo stava pedalando, è entrato in un’azione che fin da subito si è rivelata molto pericolosa. Con lui, infatti, sono evasi dal gruppo altri quattro corridori come Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale), Jefferson Cepeda (Caja Rural), Igor Arrieta (UAE Team Emirates) e Alex Molenaar (Illeas Balears).
I quattro sono andati d’amore e d’accordo per diversi chilometri, ma la grandissima condizione di Lazkano non poteva certo essere limitata da un gruppetto che guadagnava terreno, ma non troppo. Così lo spagnolo della Movistar ha alzato il ritmo, eliminando uno ad uno i suoi avversari e involandosi tutto solo verso la vittoria.
Troppo tardiva la risposta del gruppo principale con i corridori migliori, Lazkano è ormai andato via. La lotta sullo strappo finale è stato solamente per chiudere quanto meno al secondo posto. Il francese Bastien Tronchon della Decathlon Ag2r La Mondiale è riuscito ad avere la meglio, mettendo in fila tutti gli avversari.
Chiude il podio lo sloveno Jan Tratnik della Visma-Lease a Bike, che ha impedito al belga Tim Wellens della UAE Team Emirates di accaparrarsi il terzo gradino del podio. Quinto Nicolas Prodhomme, il fuggitivo, davanti a Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike) e Michal Kwiatkowski (Ineos-Grenadiers).
Seguono al traguardo Carlos Canal (Movistar) e Cedric Beullens (Lotto-Dstny), tutti a trenta secondi dal vincitore di giornata.
Sorridente nello spazio riservato ai giornalisti per le consuete domande al vincitore della corsa, Oier Lazkano ha subito parlato di quanto dura sia stata la giornata. “Io felice? Più che felice, sono stanco“. Una battuta prima di farsi più serio e rispondere alle tante domande.
Il corridore della Movistar parla di aver creduto fin dall’inizio alle sue possibilità di vittoria. La fuga, infatti, era promettente. “Quando una fuga parte così tardi, è perché il gruppo ha spinto molto. E se il gruppo spinge molto, la stanchezza è tanta e ci sono pochi uomini pronti a lavorare per i propri capitani. Per questo motivo ero fiducioso, sapevo di potercela fare“.
Nel finale però il gruppo ha accelerato molto e le possibilità di Lazkano diminuivano con il passare dei chilometri. “È vero, andavano molto forte, però forse si sono mossi troppi tardi e non c’era lo spazio per riprendermi. Comunque ho cercato di mantenere un ritmo costante, nonostante il percorso duro e la fatica. In qualche modo ce l’ho fatta e sono davvero felice. Una vittoria così mi motiva, è la prima dell’anno e vincere è sempre bello. Farlo poi in Spagna, con la maglia di campione nazionale, non ha prezzo. Sono orgoglioso del lavoro fatto in questi mesi”.