Chiudiamo la nostra carrellata delle biciclette World Tour con la Colnago V4Rs in dotazione ai corridori della UAE Team Emirates. Il telaio, dunque, su cui Tadej Pogacar tenterà la doppietta Giro d’Italia e Tour de France, riuscita per ultimo a Marco Pantani nel 1998. Un’impresa che entrerebbe nella storia del ciclismo, così come nella storia è l’azienda di Ernesto Colnago.
Fondata nel 1954 a Cambiago, l’azienda nasce come piccola bottega artigiana di riparazione di biciclette. Solo in un secondo momento si è dedicato alla realizzazione di telai. Nel 1960, infatti, fornisce a Gastone Nencini la bici che lo portò a vincere il Giro d’Italia.
Da quel momento la storia di Colnago è stato un crescendo, tra vittorie al Giro, alle Olimpiadi con Luigi Arienti che vince la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre, al Tour de France e in tutto il mondo con Eddy Merckx, ma anche al Record dell’Ora, sempre con il Cannibale belga. Dal 2017 fornisce le proprie biciclette alla squadra World Tour della UAE Team Emirates.
La Colnago V4Rs è un autentico gioiellino di meccanica e ingegneria. Troviamo un Cockpit CC.01 con una superficie di resistenza ridotta fino al 16% rispetto ai cockpit montati sui V3Rs, ma allo stesso tempo la forma è stata progettata come profilo derivato da NACA al fine di avere il minimo impatto sul flusso d’aria.
Rispetto al V3Rs, inoltre, in una configurazione di gara reale (testata in galleria del vento con un atleta che pedala a 50 km/h) è stato misurato un risparmio aerodinamico del 3%, corrispondente a circa 13,2 watt. Con una configurazione aerodinamica avanzata (ruote aerodinamiche e supporto per computer Colnago aerodinamico) la bici ha ottenuto un risparmio aerodinamico del 6% (circa 27,7 watt risparmiati).
La sua forma è stata rivista e integrata perfettamente con la nuova forcella leggera (progettata per consentire uno spazio efficace per le ruote fino a 32 mm) e con il nuovo cockpit. Anche se i cuscinetti superiori della testa sono più grandi di quelli del V3Rs, consentendo ai cavi di passare all’interno senza la necessità della colonna del cannotto di sterzo a forma di D e migliorando la stabilità complessiva del frontale, la forma complessiva ha una migliore resistenza aerodinamica.
La UAE Team Emirates non ha solamente Tadej Pogacar tra le sue fila. Sicuramente lo sloveno è il corridore più forte del mondo in questo momento, ma non è il solo. La formazione mediorientale può contare infatti su una rosa di assoluto livello.
È il caso per esempio di Adam Yates, britannico di esperienza, o anche Rafal Majka, forte scalatore polacco. Ma anche il belga Tim Wellens, il portoghese Joao Almeida e lo svizzero Marc Hirschi. E attenzione al giovane spagnolo Juan Ayuso, assoluto fuoriclasse del futuro.
Italiani in squadra ci sono? Ebbene sì. Oltre a Diego Ulissi, troviamo anche Alessandro Covi e Filippo Baroncini.