Sappiamo quanto importante sia il cicloturismo per l’Italia, un paese estremamente adatto alla bicicletta per la varia conformazione geografica del territorio e per le bellezze delle nostre aree marittime, collinari e di montagna. Ma parliamo anche di varietà di paesaggi, patrimonio artistico e culturale e molto altro.
I passi in avanti fatti in questi anni sono stati enormi, ma è chiaro che si potrebbero sfruttare ancora meglio tutte le potenzialità del nostro paese, intervenendo in maniera diretta su questo settore.
Sempre più comuni e regioni stanno lavorando a pieno regime per sviluppare il cicloturismo nei loro territori, ma probabilmente servirebbe crescere in maniera più organizzata e organica. Pensiamo per esempio alla diffusione delle biciclette a pedalata assistita che ha aperto un vero e proprio mondo nel mercato del cycling. Non a caso gli analisti prevedono che proprio il mercato delle bici elettriche nei prossimi dieci anni aumenterà di cinque volte.
Unire le potenzialità a infrastrutture, servizi e accoglienza dedicata al cicloturismo in modo più rapido e coeso, come consiglia Mariano Roman, Presidente di Confindustria ANCMA. Roman ha così parlato del settore, non mancando qualche “critica” all’intero sistema e anche alla politica.
“Apprendiamo con grande preoccupazione di questi ritardi. L’industria del ciclo chiede da anni un passaggio concreto da quella che è stata una logica di incentivi all’acquisto a una, più compiuta, di incentivi dell’utilizzo, che non può svanire di fronte a inefficienze e frammentarietà. Sviluppare un’infrastrutturazione ciclabile sicura e attraente è determinante per il nostro settore, lo è per la mobilità urbana e lo è per il cicloturismo, un ambito in cui il nostro Paese dimostra una grande vocazione ancora inespressa, che può offrire significative opportunità di crescita e di benessere per i territori coinvolti”.
Da dove nasce questa spinta di ANCMA? Commentando la relazione della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento delle 10 ciclovie nazionali. Tra queste ci sono quella del Sole Firenze-Verona, la Venezia-Torino, quella dell’Acquedotto Pugliese e il Grande raccordo anulare delle biciclette a Roma. “Anche alla luce della contrazione che il mercato interno ha registrato nell’ultimo anno – ha spiegato Roman – è indispensabile non perdere questa importante occasione di sviluppo”.
L’ultima frase è proprio la più indicativa. Non perdere questa importante occasione di sviluppo deve essere il monito per tutti, dalla politica ai territori, passando ovviamente per gli stessi cicloturisti. Si può e si deve fare di più per ottenere vantaggi sotto tutti i punti vista: ambiente, clima, economia e molto altro.