Ciclismo

Daniel Martinez si gode il podio e ora punta sul futuro

Sono state tre settimane che Daniel Martinez non dimenticherà facilmente. Era già entrato in una top-ten al Giro d’Italia, ma mai come quest’anno aveva provato a fare classifica da capitano di una super squadra come la Bora hansgrohe. Un’occasione che il colombiano, dopo tanti anni di gregariato al servizio di corridori come Bernal e lo stesso Thomas, non si è voluto far scappare.

Martinez è stato il primo degli umani, il migliore dopo l’extraterrestre Tadej Pogacar. Con costanza e regolarità è riuscito sempre ad imporsi su tutti gli avversari che lo seguivano in classifica, pur arrivando a Roma con un ritardo pazzesco di 9 minuti e 56 secondi sulla maglia rosa dello sloveno.

Secondo ad Oropa e a Prati di Tivo, terzo a Monte Pana e Bassano del Grappa, praticamente sempre davanti all’ex compagno Geraint Thomas che lo ha seguito in classifica generale. Il colombiano della Bora hansgrohe ha parlato ai microfoni di SpazioCiclismo dopo il traguardo finale.

Ho realizzato un sogno. Ho lavorato durissimo per questo risultato. Le cose non sono andate sempre come volevamo, ma così è la vita, siamo andati avanti e abbiamo continuato a lavorare e siamo comunque riuscito a trovare un bel risultato. C’erano grandi rivali, ma io ho fatto il mio, correndo con il mio ritmo, e un po’ alla volta abbiamo ottenuto questo risultato”.

Fortunatamente in questo Giro d’Italia non c’è stata la giornata no che lo ha costretto a rinunciare al podio, come accaduto nel 2021, quando ha accompagnato Bernal verso la vittoria della maglia rosa. Le cose sono andate più lineari, forse aiutato anche dalla resa di tutti nei confronti di Pogacar. Con solidità si è imposto e a Roma ha festeggiato il secondo posto.

Ci sono stati molti momenti difficili. Ho avuto qualche problema di salute nei primi giorni, poi ho subito un colpo al gomito che mi ha fatto male per un po’ e sono caduto nei giorni scorsi”. Anche a cronometro il colombiano si è mosso molto bene, dimostrando anche contro il tempo di pedalare ad altissimi livelli. Non è mancato poi in salita, dove è riuscito a esprimersi al meglio.

Ci si chiede ora cosa farà in futuro: le classifiche dei grandi Giri sono alla sua portata, anche se Pogacar, Vingegaard, ma anche Evenepoel e Roglic sembrano essere su un altro livello. Dovrà sfruttare tutte le occasioni per vincere quando questi quattro non saranno al via. Le opportunità ci saranno.

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Emanuele Peri