È stata una corsa difficile, molto complicata, ricca di imprevisti, ma che ha regalato soprattutto enorme spettacolo. La Freccia Vallone 2024 è stata vinta a sorpresa dal britannico Stephen Williams della Israel Premier Tech, come sempre in cima al Muro di Huy, l’iconica salita della corsa.
Pioggia, freddo e anche nevischio hanno condizionato la gara, tanto che a giocarsi la vittoria sono stati meno di trenta corridori. Tutti si sono ritirati prima, alcuni addirittura per ipotermia come Mattias Skjelmose della Lidl Trek.
Non c’erano i grandi del gruppo al via e per questo motivo la corsa è stata incerta fino all’ultimo metro. Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel attendono infatti la Liegi Bastogne Liegi di domenica, mentre Primoz Roglic, Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard sono alle prese con i postumi della caduta al Giro dei Paesi Baschi.
Chiaramente tra i promossi c’è il vincitore Stephen Williams, bravissimo a resistere alle intemperie della giornata. Ancora più bravo a fare la differenza negli ultimi 250 metri, lasciando fermi tutti gli avversari sul Muro di Huy. Una vittoria importantissima, sicuro la più prestigiosa della sua ancora breve carriera.
Benissimo i corridori francesi. Seconda posizione per Kevin Vauquelin dell’Arkèa Samsic, quarta per Benoit Cosnefroy, settima per Romain Gregoire, ottava per Dorian Godon, decima per Guillaume Martin. Il ciclismo transalpino è in salute, a differenza del nostro. Ma ne parleremo dopo…
Ottima prova anche di Maxim Van Gils, belga della Lotto Dstny che conferma quanto di buono fatto in questo inizio di stagione. Il giovane corridore è un vero e proprio talento e per questo motivo bisognerà seguirlo attentamente nel prossimo futuro.
Partiamo dai corridori italiani, che ancora una volta quando il livello si alza, si sciolgono come neve al sole. Solo un corridore nei primi trentacinque, Davide Formolo della Movistar in ventiquattresima posizione. E gli altri? Tra ritiri e posizioni di rincalzo, fa davvero male vedere i nostri così in difficoltà.
Male, anzi malissimo gli UAE Team Emirates che al via si sono presentati come Juan Ayuso, Marc Hirschi, Joao Almeida, Diego Ulissi e Brandon McNulty. Una curiosità: nessuno della squadra ha terminato la corsa. Un livello davvero basso per una squadra che senza Tadej Pogacar fatica veramente ad imporsi.
Sotto le aspettative anche Richard Carapaz, apparso pimpante fino al Muro di Huy, ma poi in grande difficoltà quando le pendenze si sono fatte sentire. Un gran peccato perché oggi l’ecuadoriano aveva una grande occasione per lasciare il segno.