Si è corso ieri un Giro delle Fiandre a dir poco spettacolare sotto la pioggia che ha colpito la corsa dal primo all’ultimo chilometro. Come da pronostico ha trionfato il campione del mondo Mathieu Van der Poel, partito e arrivato al traguardo in solitaria.
Per l’olandese è la terza Ronde nel giro di cinque anni, tanto da entrare nel circolo dei plurivincitori della Monumento. L’anno prossimo andrà per il quarto trionfo, che lo porterebbe ad essere l’unico corridore nella storia ad essere riuscito in questa impresa.
Van der Poel ha così parlato ai microfoni dei giornalisti dopo la gara. “La mia stagione ora è già un successo. Vincere il Giro delle Fiandre indossando la maglia di campione del mondo è un sogno che diventa realtà, ho bisogno di un po’ di tempo per rendermene conto. Sono veramente finito, è stata una delle gare più dure che abbia mai fatto. Con le condizioni di bagnato ero totalmente vuoto gli ultimi 10 chilometri fino alla linea del traguardo, ho solo chiuso gli occhi e cercato di arrivare il prima possibile“.
E ancora. “Finora ho ottenuto molte belle vittorie, ma sicuramente questa è una delle più memorabili. L’attacco non era programmato, non era questo il piano. Come squadra abbiamo fatto una splendida gara poi ho chiesto ai ragazzi di tenere chiusa la corsa sino al Koppenberg ed è esattamente quello che hanno fatto, sono fiero di loro”.
Seconda posizione per uno splendido Luca Mozzato, capace in volata di superare tutti gli avversari all’inseguimento del vincitore. “Ci vorrà un po’ per realizzare, sono felicissimo, forse la miglior prestazione della mia carriera. Sono stato aiutato un po’ dalla fortuna perché quando abbiamo cominciato i muri non ero messo benissimo, ma siamo riusciti a rientrare senza sprecare nessuna energia. Poi, più i muri passavano più mi sembrava di stare non bene, ma almeno meglio rispetto agli altri. Nel finale poi il vento in faccia ci ha un po’ aiutato a rientrare sui fuggitivi e io proprio sulla linea sono riuscito a cogliere questo podio. Sicuramente è una cosa fantastica, soprattutto qui in Belgio, al Fiandre, è diverso da tutti gli altri. Sicuramente me lo godrò”.
E infine Alberto Bettiol, sconsolato dopo la fuga che gli poteva permettere di salire sul podio. “Ho avuto tanta sfortuna oggi, sono caduto sul secondo passaggio sul Kwaremont e penso di aver rotto una ruota, ma non c’era tempo per cambiarla. Era un podio che mi sarei meritato, ma questo è il ciclismo“.