La prima settimana del Giro d’Italia 2024, con le sue prime nove tappe, giunge al termine ed è tempo di tracciare un primo bilancio su quanto visto sulle strade del nostro Paese. La prima pagina se la prende sicuramente il leader della classifica generale e annunciato vincitore alla vigilia della Corsa Rosa, Tadej Pogacar, che in nove giorni ha già portato a casa tre successi di tappa, sfiorandone almeno un altro paio.
E’ inutile dire che lo sloveno della UAE Emirates, a meno di eventi non dipendono da lui, non possa essere minimamente scalfito dai suoi avversari, se tali possono essere definiti. Il ‘problema’ non è il livello dei rivali, che sono tutti campioni più o meno affermati, ma lo strapotere dimostrato da Pogacar non solo in questo Giro d’Italia, ma anche nelle edizioni 2020 e 2021 del Tour de France.
L’unico veramente in grado di spezzare il dominio del corridore sloveno è stato il danese Jonas Vingegaard, capace di assicurarsi le ultime due edizioni della corsa francese. In questo Giro d’Italia il capitano della Visma Lease a Bike, squadra di Vingegaard, è il belga Cian Uijtdebroeks, che però finora è apparso ancora troppo acerbo per poter tenere testa allo sloveno. Assente anche il connazionale Primoz Roglic, vincitore della scorsa edizione della Corsa Rosa.
A questo punto la lotta per la classifica generale sembra ormai decisa, come appariva anche in partenza, ma per il podio il discorso è ancora completamente aperto e potrebbe regalare anche delle piacevoli sorprese ai colori italiani. Il migliore degli azzurri piazzati in classifica è Antonio Tiberi della Bahrain Victorious che, in questa prima settimana, è riuscito a mantenere le aspettative della vigilia ottenendo un ottimo sesto posto a 4’23” di distanza da Tadej Pogacar.
Il ciclista di Frosinone ha confermato in pista le gerarchie interne della sua squadra, relegando il veterano Damiano Caruso al ruolo di gregario. Nonostante una prima tappa complicata, Tiberi ha saputo reagire con grande tenacia disputando un’ottima cronometro da Foligno a Perugia e restando sempre nel gruppo dei migliori nelle tappe più delicate.
Alle sue spalle, in settima posizione, c’è un sorprendente Lorenzo Fortunato. L’atleta dell’Astana Qazaqitan si è ritrovato in top ten al termine delle prime nove frazioni grazie a delle ottime prove di costanza, che fanno ben sperare anche per un eventuale vittoria di tappa. Questa probabilmente potrebbe arrivare soltanto in caso di uscita dalla classifica generale.
Oltre ai vari fuggitivi di giornata, a mettersi in evidenza sono stati anche altri due italiani in particolare come Filippo Ganna e Jonathan Milan. Su entrambi c’era grande attesa alla vigilia e certamente non sono state tradite viste le prestazioni messe in scena dai due corridori. L’alfiere della Ineos Grenadiers ha provato il colpaccio nelle prime tre tappe, ma non è bastato per tornare alla vittoria sulle strade di casa.
Nella cronometro Foligno – Perugia ha fatto il massimo, nonostante lui stesso non fosse completamente soddisfatto della prestazione. Il tempo di Ganna, però, è stato battuto da un devastante Tadej Pogacar che ha costretto l’italiano ad accontentarsi del secondo posto per l’ennesima volta nel corso della sua carriera. Una beffa che proverò a cancellare nella seconda ed ultima prova contro il tempo, in programma sabato 18 maggio (Castiglione delle Stiviere – Desenzano sul Garda).
Anche Milan, dal suo canto, ha dovuto fare i conti con i brucianti secondi posti ottenuti nella terza tappa (Novara – Fassano) e nella nona (Avezzano – Napoli). Allo stesso tempo, però, il corridore della Lidl-Trek ha anche centrato una vittoria nella quarta frazione da Acqui Terme ad Andora, che gli ha permesso di andare ad indossare la maglia ciclamino. Ora l’obiettivo sarà difenderla fino all’arrivo a Roma di domenica 26 maggio, magari ottenendo qualche altro successo.