Pelayo Sanchez della Movistar vince la sesta tappa del Giro d’Italia 2024, la Torre del Lago Puccini – Rapolano Terme di 177 km, centrando il suo primo successo in carriera davanti all’ex campione del mondo Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e all’australiano Luke Plapp (Jayco Alula). Per il secondo giorno consecutivo, dunque, la fuga va in porto nonostante gli sforzi compiuti nel finale da parte del gruppo maglia rosa, che deve accontentarsi delle posizioni alle spalle del podio.
Nella top ten di giornata c’è spazio anche per un ottimo Andrea Piccolo (EF Education Easy Post) che, nel finale tenta di avvicinarsi ai tre battistrada, ma non ci riesce. Tadej Pogacar (UAE Emirates) mantiene saldamente la maglia rosa e attende le prossime tappe del weekend per tornare a dare spettacolo.
Appena arriva la partenza ufficiale da Torre del Lago Puccini, Michael Honoré e Simon Clarke sono i primi a tentare di lanciare la fuga, ma vengono subito rimbalzati. Dopo i primi 45 km i diversi tentativi di fuga sono sempre arginati dal gruppo, che non vuole far scappare nessuno. Al primo GPM di giornata di Volterra il primo a transitare è Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani CSF Faizané).
Fiorelli, insieme ad Aurelien Paret-Peintre (Decathlon-AG2R La Mondiale) e Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), prova a prendere un leggero margine nei confronti del plotone. Qualche minuto più tardi dal gruppo si stacca un sestetto composto da Ries, Scaroni, Vendrame, Steinhauser, Torres e Vermaeke, che prova ad inserirsi nella fuga di giornata.
Quando mancano 90 km alla conclusione, il drappello di testa diventa di circa trenta unità, che ben presto subisce una scrematura in seguito all’attacco di Alaphilippe. Il francese viene inseguito da Kaden Groves (Alpecin Deceuninck), Pelayo Sanchez (Movistar), Luke Plapp (Jayco Alula), Martin Marcellusi (VF Group Bardiani CSF Faizané) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling).
Gli uomini al comando iniziano ad incamerare un vantaggio che supera il minuto ma, nonostante il forcing, c’è ancora qualcuno che riesce ad inserirsi come Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale). Intanto Groves si prende il primo posto allo sprint intermedio di Casole d’Elsa, salendo in seconda posizione della classica della maglia ciclamino alle spalle di Jonathan Milan.
Dopo aver attraversato lo sterrato di Vidritta i battistrada vantano un vantaggio di 2’30” nei confronti del gruppo maglia rosa, nel quale a fare il ritmo sono la Ineos Grenadiers e la UAE Emirates. Plapp, Alaphilippe e Sanchez attaccano e accumulano una trentina di secondi di margine nei confronti degli altri quattro compagni di fuga. Il francese passa per primo al GPM di Grotti precedendo Sanchez e Plapp che, dal suo canto, transita in prima posizione all’Intergiro.
A 25 km dall’arrivo Alaphilippe, Plapp e Sanchez hanno un vantaggio di 1’10” sui primi inseguitori Trentin, Fiorelli, Groves e Vendrame e addirittura 2’37” sul gruppo. Poco prima del terzo ed ultimo tratto di sterrato Damiano Caruso (Bahrain Victorious) resta vittima di una brutta caduta, nel frattempo Alaphilippe si prende anche il traguardo volante davanti a Sanchez.
Nel gruppo maglia rosa è la Ineos ad imporre un incredibile forcing per provare a ricucire il gap nei confronti dei tre battistrada, che lottano con forza per andare a giocarsi la vittoria tra loro. A 5 km dalla fine inizia lo strappo di Serre di Rapolano, con i fuggitivi che difendono ancora 42″ di margine. Il finale è molto appassionante ma, nonostante gli sforzi del gruppo, a prevalere sono ancora una volta i fuggitivi.
Lo spagnolo Pelayo Sanchez (Movistar) conquista la sua prima vittoria in carriera beffando Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) alla sprint finale; niente da fare per l’australiano Luke Plapp (Jayco Alula), che deve accontentarsi del terzo gradino del podio. Quarto posto per Andrea Piccolo (EF Education Easy Post), autore di un’ottima prestazione.