Si è chiuso il Giro d’Italia dopo tre intense settimane vissute su e giù per l’Italia. Da Venaria Reale verso sud, fino al punto più a meridione della corsa a Cusano Mutri, per poi risalire tappa dopo tappa lo stivale. Da Bassano del Grappa un volo charter ha portato tutta la carovana rosa a Roma dove una grande festa ha fatto calare il sipario su questa edizione.
Torniamo come di consueto con le pagelle conclusive che racchiudono tutti i promossi e i bocciati della gara, dal vincitore Tadej Pogacar, dominatore assoluto con sei tappe, la maglia rosa e la maglia azzurra, fino ai nostri italiani che si sono mossi molto bene e ci hanno regalato diverse giornate di gloria.
Partiamo chiaramente dal vincitore del Giro d’Italia, Tadej Pogacar, lo sloveno venuto come un cannibale a prendersi tutto. Voleva imitare Gianni Bugno e vestire la maglia rosa dalla prima all’ultima giornata di corsa, ma a Torino è stato beffato da Jhonatan Narvaez. Da quel momento però non ha più sbagliato nulla: Oropa, Perugia, Prati di Tivo, Livigno, Monte Pana e Bassano del Grappa, più la maglia rosa e la maglia di miglior scalatore. Sinceramente, fare di più era impossibile e il suo è un dieci pienissimo. Chissà se la lode arriverà al Tour de France
Bene, molto bene anche gli italiani. Tre successi di tappa con Jonathan Milan allo sprint, Antonio Tiberi quinto in classifica generale al debutto da capitano in un grande Giro, e ancora le vittorie di Andrea Vendrame a Sappada e Filippo Ganna nella cronometro di Desenzano del Garda. In più le fughe coraggiose del giovanissimo Giulio Pellizzari.
Altri nomi da segnalare? Julian Alaphilippe, tante volte all’attacco e una vittoria di tappa. Georg Steinhauser, Benjamin Thomas, Jhonatan Narvaez, Tim Merlier, Pelayo Sanchez e Valentin Paret-Peintre.
Chiaramente ci si aspettava molto di più da diversi uomini di classifica. Pensiamo per esempio a Romain Bardet, solamente nono nella generale, ma anche Einer Rubio, settimo ad oltre 15 minuti dalla maglia rosa. Sorprendono Filippo Zana e Lorenzo Fortunato fuori dalla top-ten in un Giro d’Italia che non proponeva un livello altissimo.
Per i successi di giornata assolutamente da bocciare le volate di Caleb Ewan, lontanissimo partente dell’australiano capace di vincere diverse tappe. Male anche Phil Bauhaus e pure Olav Kooij che ha vinto sì una tappa, ma non ha dimostrato mai di essere realmente competitivo in volata.