Il Giro d’Italia non può davvero rilassarsi mai. Giornate intense per Mauro Vegni, direttore di corsa del gruppo RCS Sport, che ha dovuto far fronte ai rischi legati al passaggio della carovana e dei corridori dal Passo dello Stelvio. Come accade per ogni tappa, l’organizzazione si riserva di prevedere sempre un piano “B” nel caso in cui il percorso originario avesse dei problemi.
Cambia dunque il tracciato della sedicesima tappa in programma martedì prossimo da Livigno a Santa Cristina di Val Gardena che avrebbe visto proprio il gruppo sul Passo più alto d’Italia, nonché Cima Coppi di questa edizione della corsa rosa. Come mai l’organizzazione ha dovuto “tagliare” lo Stelvio? Innanzitutto, il primo problema è derivato dalle forti nevicate cadute nella prima settimana di maggio, a cui hanno seguito le alte temperature degli ultimi giorni.
La combinazione di neve, ghiaccio e alte temperature ha aumentato notevolmente il pericolo di slavine e valanghe che avrebbero reso pericolosissimo il passaggio della corsa. Non è la prima volta che RCS Sport è costretta a rivedere i propri piani, specie quando si parla dello Stelvio o altri Passi a quote superiori ai 2.500 metri sul livello del mare. Ci si chiede se non sia il caso di chiedere all’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) di spostare in avanti di almeno una settimana le date del Giro d’Italia in calendario.
Niente Passo dello Stelvio e chilometraggio che passa dai precedenti 202 agli attuali 206 chilometri, quattro in più. Non cambiano le sedi di partenza e arrivo della sedicesima tappa, che restano Livigno e Santa Cristina di Val Gardena, ma cambia la principale salita da affrontare dalla corsa rosa.
I corridori scaleranno sconfineranno, infatti, in Svizzera, dove dovranno affrontare l’impegnativa salita dell’Umbrailpass o Giogo di Santa Cristina, come viene chiamato in Italia. Si tratta di un’ascesa di 16,7 chilometri con pendenza media del 7,1% e punte massime addirittura che toccano il 15%. Seguirà una lunga discesa tutta in territorio elvetico, prima di rientrare in Italia nella provincia di Bolzano.
Prima del traguardo verranno affrontate anche le salite del Passo Pinei, ben 23,3 chilometri con pendenza media del 4,7% e punte del 15%, ma soprattutto il Monte Pana, in cima al quale è previsto l’arrivo di questa sedicesima frazione del Giro d’Italia. L’ascesa finale misura solamente 6,5 chilometri e presenta una pendenza media del 6,1%. Non cambia eccessivamente la tappa, dunque, che resta perfetta per gli scalatori, ma anche per un colpo di mano degli attaccanti di giornata.