Ciclismo

Giro d’Italia, si pensa alla partenza da Salisburgo nel 2025 o 2026

Si è da poco concluso il Giro d’Italia 2024 con la vittoria e il dominio di Tadej Pogacar e già gli addetti ai lavori, i tifosi e l’organizzazione di RCS pensano al futuro. Come in molti possono immagine, allestire una corsa come quella rosa non è affatto semplice e necessita di mesi e mesi d’anticipo per ottenere tutti i permessi e preparare il passaggio del gruppo e della carovana.

Proprio per questo motivo il gruppo RCS è già in movimento per organizzare la Grande Partenza del Giro 2025 o addirittura 2026. La possibilità che si è aperta è quella dell’Austria con diversi rappresentanti delle istituzioni di Salisburgo che sarebbero in contatto per provare ad ospitare l’evento, oppure una partenza o un arrivo.

Secondo quanto riportato da salzburg.orf.at, una testata giornalistica locale, una delegazione di rappresentanti delle associazioni ciclistiche locali avrebbe presenziato a Torino in occasione della prima tappa di quest’anno per parlare con gli organizzatori del Giro. L’obiettivo è proprio quello di proporre Salisburgo come città di partenza per promuovere il proprio territorio attraverso il veicolo del ciclismo.

Chiaramente non sarà la prima volta che il Giro d’Italia parte dall’estero, anzi. San Marino nel 1965, Monaco nel 1965, Verviers (Belgio) nel 1973, Città del Vaticano l’anno seguente. Poi un periodo di stop prima di Atene (Grecia) nel 1996, Nizza (Francia) nel 1996, Groninga (Paesi Bassi) nel 2002, Seraing (Belgio) nel 2006. E ancora Amsterdam e Apeldoorn nei Paesi Bassi nel 2010 e 2016, Herning (Danimarca) nel 2012, Belfast (Irlanda del Nord) nel 2014. Infine Gerusalemme (Israele) nel 2018 e Budapest (Ungheria nel 2022).

Come detto, la Grande Partenza austriaca potrebbe slittare nel 2026, iniziando il Giro d’Italia dall’estero almeno per le prime due o tre tappe. Le alternative non mancano perché le candidature sono diverse, ma l’Austria potrebbe essere una soluzione ottimale, vista la vicinanza con il confine italiano. Certo, la morfologia del territorio potrebbe far pensare a un inizio di corsa durissimo con diverse tappe di montagna.

Ricordiamo che anche il Tour de France e la Vuelta di Spagna stanno sperimentando sempre di più le partenze fuori dai confini nazionali. Pensiamo alla festa danese della Grande Boucle lo scorso anno oppure il Portogallo che avrà sul proprio territorio la carovana rossa iberica. Si pensava per il Giro d’Italia anche una partenza a Trieste per spingere tanti tifosi sloveni al via e ispirare quindi il vincitore uscente Tadej Pogacar a tornare nuovamente alla corsa rosa per bissare il successo del Trofeo Senza Fine. Italia o Austria? Chi lo sa.

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Emanuele Peri