Aleggiano i dubbi all’interno della carovana del Giro d’Italia. I tanti ritiri degli ultimi giorni hanno fatto scatenare l’allarme in gruppo e tra gli addetti ai lavori, spaventati da un possibile ritorno del Covid in corsa. Il regolamento ha escluso la possibilità di controlli specifici sul Coronavirus, così diventa molto difficile tenere traccia di un possibile contagio. Fortunatamente, a livello globale, il Covid ha diminuito la sua pericolosità, ma è lecito chiedersi se questo vaghi ancora tra noi.
A livello formale anche una positività al Covid non cambierebbe nulla nei confronti dei ciclisti. Non è più prevista l’esclusione dalla corsa e non vi è neppure più la cosiddetta “quarantena” perché nel nostro Paese tali leggi non sono più in vigore. Sono comunque in molti ad essere preoccupati.
Molte squadre, infatti, hanno visto tagliati fuori diversi corridori per influenza, come Olav Kooij e Cian Uijtdebroeks della Visma Lease a Bike, con quest’ultimo impegnato anche nella sfida alla maglia rosa. Edoardo Affini ha parlato di “virus in gruppo“, ma anche il leader della classifica Tadej Pogacar ha parlato di diversi corridori che tossicoso o tirano su con il naso. La tappa di domenica scorsa pare essere stata quella più falcidiata dal virus.
In un’intervista alla Repubblica, il dottor Nino Daniele della Lidl Trek ha così parlato. “Non possiamo escludere del tutto il Covid. Il problema è che ci sono troppe abitudini sbagliate“. Daniele parla dell’assenza di distanziamento tra corridori, membri dello staff, tifosi, giornalisti, organizzazione. L’assenza anche di mascherine e qualsiasi tipo di controllo. Insomma, tutto l’opposto di quanto accadeva fino a due anni fa.
Molto interessante quanto ha fatto notare Guillaume di Grazia, commentatore di Eurosport Francia. Il giornalista mostrava le sue perplessità riguardo l’atteggiamento particolarmente rilassato della Maglia Rosa proprio su questo tema. Pogacar entrava in contatto con tantissime persone e non a caso pare aver avvertito alcuni sintomi.
La Visma Lease a Bike, per sciogliere qualsiasi dubbio e dimostrandosi ancora una volta una delle squadre più attente su questo argomento, ha reintrodotto i tamponi per corridori e staff del proprio gruppo. Ricordiamo che lo scorso anno proprio Sepp Kuss ha comunque finito il Giro d’Italia nonostante la positività al Covid. Sappiamo bene però quanto il fisico dei corridori, estremamente asciutto, possa soffrire anche un semplice raffreddore o una leggera febbre. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.