Ciclismo

Giro Next Gen: Widar è la nuova stella del ciclismo mondiale

Alzi la mano chi conosce Jarno Widar. Probabilmente in pochi, solo chi segue assiduamente il ciclismo giovanile può aver ammirato il talento di questo giovane corridore del Belgio, capace di vincere (anzi di dominare) il Giro Next Gen, il Giro d’Italia riservato ai corridori Under 23. Innanzitutto, bisogna dire che lui è bel al di sotto di questa soglia, avendo compiuto diciotto anni solamente a novembre dello scorso anno. Ci aggiungiamo anche che è il primo belga a conquistare la maglia rosa e il più giovane corridore di sempre a farlo.

Widar ha vinto due tappe, la prima a Pian della Mussa, staccando tutti i suoi rivali nell’ultimo chilometro e arrivando tutto solo al traguardo. La seconda a Fosse, al termine di una giornata lunga e impegnativa, dove è riuscito a spuntarla con uno sprint in salita negli ultimi metri. Per il resto della corsa ha attaccato, non perdendo mai la calma e dimostrando di avere un’enorme tranquillità.

Il più giovane a vincere il Giro dei giovani? È incredibile, non lo sapevo – ha detto Widar a WielerFlits e riportate da SpazioCiclismo – Io comunque ho l’ambizione di vincere sempre, è il motivo per cui corro in bici. Non sento particolarmente la pressione, perché conosco quello di cui sono capace. Ora sono molto felice, ma devo ringraziare la mia squadra per questo successo. La vittoria appartiene per il 99 per cento alla squadra e per l’1 per cento a me. Hanno fatto tutto loro. Poi, io ho avuto fiducia per tutta la settimana, anche se alla partenza non ero il grande favorito per il successo finale. Ci credevo”.

Non si è mai fatto prendere dall’ansia. “Quando ho sentito il vantaggio che avevano i fuggitivi nell’ultima tappa, ho chiesto a quelli delle altre squadre se volevano collaborare, ma hanno detto di no. In quel momento ero un po’ stressato. Ho tolto anche il misuratore di potenza dalla bici, in modo da avere 300 grammi in meno da portare in salita“.

E il prossimo passo qual è? Il professionismo? “Io però sono ancora abbastanza nuovo in gruppo – il pensiero di Widar – Non so se sono già pronto per gareggiare con i professionisti. Certo, se vai forte fra i giovani, puoi andar bene anche fra i grandi. Per il tipo di corridore che sono, però, devo riuscire ad affrontare le salite in testa, cosa che non so ancora fare”.

Intanto la soddisfazione di vestirsi di rosa Widar l’ha già avuto, chissà che non possa ripetersi anche tra i “grandi”.

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Emanuele Peri