HydroRide Hyryd, ecco la nuova bici a idrogeno
Nel variegato mondo automobilistico ormai le auto elettriche e quelle a idrogeno sono una realtà, tanto da sfidarsi su quale sia la migliore per dare la spinta decisiva allo step decisivo in fatto di mobilità sostenibile. Un duello che, magari tra qualche tempo, potrebbe presentarsi anche nel mondo delle biciclette.
Quella dell’idrogeno, infatti, è una formula che sta trovando spazio anche nelle due ruote. Se nelle moto i test sono già iniziati, nelle biciclette c’è addirittura chi è pronta a lanciare il proprio modello sul mercato. Si tratta della svizzera HydroRide che sta approntando un’intera gamma di bici elettriche alimentate da fuel-cell, da proporre inizialmente alle locali compagnie di bike sharing, ma che poi potrebbe essere lanciata sul mercato aprendo nuovi orizzonti anche per i privati.
Anche le bici ora si muovono a idrogeno
HydroRide, infatti, ha già una e-bike chiamata Hyryd che è in grado di muoversi sfruttando la forza propulsiva dell’idrogeno. Il sistema che spinge il modello è basato su bombole intercambiabili che si riempiono di idrogeno e, una volta collegate alla bici elettrica tramite un attacco di sicurezza, danno ulteriore forza ai pedali. Per riempirle, poi, il produttore mette in vendita una sorta di generatore di idrogeno domestico, che può essere alimentato dalla presa di corrente o anche tramite i pannelli solari di casa.
Per una ricarica, ossia per convertire 200ml di acqua in 20 g di idrogeno, sono sufficienti 5 o 6 ore così da riempire la bomboletta lunga 25 cm a una pressione di 10 bar. Una volta finito il processo la sostituzione della bomboletta vecchia con quella nuova è un’operazione piuttosto semplice che richiede meno di 10 secondi, assicura l’azienda svizzera. Una bomboletta basta a HydroRide Hyryd per percorrere circa 60 chilometri in modalità completamente ecologica.
Una soluzione che potrebbe essere perfetta, appunto, per le compagnie di sharing che, in questo, potrebbero semplicemente mandare un addetto a sostituire la bombola avendola sempre carica a disposizione. Oppure di impianti centralizzati ottimizzando il lavoro svolgendolo nel minor tempo possibile. Il prezzo non è stato ancora rivelato, ma quello che si sa è uno dei modelli dovrebbe essere una bici dovrebbe essere pieghevole mentre un altro dovrebbe essere un modello sportivo con trasmissione a cinghia e cambio a 7 marce. Tutti, poi, saranno dotati di freni a disco e motore nel mozzo posteriore, che permette loro di raggiungere 23 km/h di velocità massima.