Hanno destato decisamente molto scalpore i caschi utilizzati dai corridori del team Visma-Lease a Bike nella cronometro inaugurale della Tirreno Adriatico e nella prova contro il tempo a squadre della Parigi Nizza. Nelle due occasioni, infatti, gli alfieri gialloneri hanno usato un modello di casco avveniristico che ha fatto molto parlare.
Parliamo dei caschi Giro Aerohead Mips Helmet con un design e una forma che hanno catturato l’attenzione. Uno stile particolare che guarda esclusivamente all’aspetto aerodinamico, visto che quello estetico lascia parecchio a desiderare.
Velocità, ma anche sicurezza, per un casco che ha scatenato le ironie dei social. Gli ingegneri dell’azienda Giro hanno lavorato a lungo su questo modello, pensato soprattutto quando il ciclista sta spingendo sui pedali con il capo chino sul manubrio e le braccia serrate durante la cronometro. Una sorta di “effetto scudo“, che nella parte posteriore della calotta degrada i flussi d’aria sulle spalle del ciclista.
Gli appassionati si ricorderanno sicuramente il copricapo Dart Fener in Guerre Stellari. Sicuramente garantisce un migliore e maggiore campo visivo, grazie alla sua visiera più ampia, e questo aiuta nella sicurezza che si ha in bicicletta. Anche con la testa abbassata, la visuale è migliore. Certo è che da vedere sono veramente brutti.
Jonas Vingegaard, in realtà, non è andato proprio fortissimo nella cronometro della Tirreno Adriatico, ma così come i suoi compagni, hanno lodato l’impegno nella realizzazione del casco. Tutti i corridori della Visma Lease a Bike hanno affermato di essersi trovati molto bene con l’Aerohead Mips Helmet.
Il direttore sportivo e responsabile dell’abbigliamento tecnico del team, Paul Martens, ha così parlato. “Dall’aspetto si può già notare che è un modo completamente nuovo di pensare a un casco aerodinamico. Crediamo che una soluzione del genere possa essere di grande giovamento ai ciclisti“.
Molti invece non hanno per nulla gradito questo nuovo casco dal design molto particolare, tanto da far intervenire sul caso la stessa UCI. Sam Welsford, velocista della Bora-Hansgrohe, si è sfogato sui social per esprimere tutto il suo dissenso. “Ho smesso“. Gli ha fatto eco l’esperto Thomas De Gendt, uno dei corridori più attivi su Twitter e Instagram. “Non dirò che i caschi TT siano brutti. Dico solo che è un buon momento per smettere di andare in bicicletta“.
E poi il commentatore tv ed ex professionista, Daniel Lloyd. “Uci, non avrei mai pensato di dirlo, ma voglio che tu vieti qualcosa… E magari assumere un direttore estetico per salvare il nostro sport“.