INPS, approvata la “pensioncina”: ora te l’accettano anche a 35 anni | Addio stress da lavoro
Finalmente arriva l’opportunità che stavi aspettando da anni: vai in pensione giovanissimo e ti godi la vita senza lavoro.
È il sogno di tutti gli italiani. Andare in pensione così giovane rappresenta di certo un’opportunità da non perdere. Il lavoro la maggior parte delle volte è pesante e comporta dei sacrifici davvero importanti, motivo per cui la pensione è un obiettivo così ambito.
Il tema delle pensioni in Italia è tra i più sentiti. Non potrebbe essere altrimenti, visto il dibattito politico che riguarda questo argomento da ormai un bel po’ di anni.
Nonostante le varie promesse elettorali degli ultimi anni, per adesso l’età pensionabile sembra soltanto allontanarsi. Non solo: anche gli importi sono un bel problema. C’è stato un aumento, vero, ma è stato a dir poco irrisorio soprattutto se paragonato all’inflazione che sta colpendo il nostro paese.
E se invece avessi la possibilità di andare in pensione prima del previsto? Si tratta di una possibilità da accogliere subito per poter beneficiare di un importante vantaggio e dire addio al lavoro prima del previsto. Ora, infatti, ti servono solo 35 anni.
In pensione a 35 anni: ora è ufficiale, che cosa cambia
Ad oggi le opzioni per la pensione anticipata richiedono un lungo percorso contributivo. Le principali vie da seguire, come le pensioni anticipate ordinarie e la Quota 103, richiedono carriere lavorative di oltre 40 anni. Più nel dettaglio, la prima opzione consente il pensionamento senza limiti di età con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Quota 103, invece, combina età e contributi. Nel 2024, per poterci accedere sono necessari 62 anni di età e 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni effettivi di versamenti. Per il momento, la pensione a 35 anni di età resta ovviamente un miraggio, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.
Che cosa prevede “Quota 41 per tutti”
Nel 2025, il governo guidato da Giorgia Meloni punta a introdurre “Quota 41 per tutti”. Essa sarà estesa a tutti i lavoratori senza alcuna limitazione. Rimarranno necessari 41 anni di contributi e almeno 35 effettivi per potervi accedere.
Come per la quota 103, la pensione sarà calcolata interamente con il sistema contributivo. Ciò però porterà ad una riduzione dell’importo per chi ha maturato contributi prima del 1996. Si punta ad un maggiore flessibilità, dunque, ma ci sono alcuni importanti svantaggi da considerare al meglio prima di scegliere la strada per andare in pensione.