Il 3 giugno è stata la Giornata Mondiale della Bicicletta, una giornata molto importante che è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2018 con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bici come mezzo di trasporto e per il tempo libero. Altrettanto importante è il lavoro continuo fatto dalla FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.
Questa, infatti, ritiene l’appuntamento un’occasione importante anche per celebrare Dichiarazione Europea sulla ciclabilità che ha definito le linee guida sulla mobilità attiva a livello continentale. Ma è anche un’occasione per chiedere lo stop alla riforma del Codice della Strada che metterebbe ancora più a rischio milioni e milioni di ciclisti.
La Dichiarazione è stata accolta con molto entusiasmo anche dall’ECF, la Federazione dei Ciclisti Europei. L’impegno delle varie istituzioni europee volte a sostenere la mobilità ciclabile è ritenuta una priorità con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento delle nostre città e migliorare la qualità di vita della popolazione. L’impegno può adesso essere assunto anche dalle amministrazioni italiane che hanno ora a disposizione un piano sul quale muoversi e una base legale a cui appoggiarsi.
“La Dichiarazione europea rappresenta una scelta politica unica nel suo genere, un grande passo avanti riconosciuto a larghissima maggioranza dagli europarlamentari, democraticamente eletti da tutta la cittadinanza della UE – ha aggiunto Alessandro Tursi, presidente FIAB. – Emerge purtroppo in maniera evidente la distanza tra la visione contenuta in questo documento, che guarda al futuro e incentiva la mobilità attiva e sostenibile, e la nostra politica nazionale, che sta andando in direzione totalmente opposta. La riforma del Codice della Strada, ribattezzata dai familiari delle vittime “Codice della Strage”, è retriva e pericolosa, perché andrà ad aggravare l’inaccettabile strage che quotidianamente si compie sulla nostre strade, una strage che è la prima causa di morte per i giovani italiani sotto i 30 anni“.
E ancora sempre Tursi. “Ultima dimostrazione in questo senso è decreto Autovelox appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che rende, di fatto, impossibile sanzionare l’eccesso di velocità, mentre è proprio la velocità la prima causa di morte sulle nostre strade. Per ignoranza e ricerca spasmodica di voti, il Governo si sta dimostrando disposto persino a sacrificare la vita dei propri cittadini“.
Non dimentichiamo che la Giornata Mondiale della Bicicletta è caduta proprio alla vigilia delle elezioni del Parlamento Europeo. La FIAB, infatti, sposa la campagna ECF “Shift gears for Europe“, letteralmente traducibile in “cambia marcia per l’Europa”, che invita i candidati a inserire la mobilità attiva a pieno titolo nella loro agenda politica.