Che dire, come si può battere un Tadej Pogacar simile? Probabilmente non si può e per questo motivo dobbiamo rallegrarci di poter ammirare così da vicino un fuoriclasse come lo sloveno. Sua la Liegi Bastogne Liegi 2024 da dominatore assoluto.
Il corridore della UAE Team Emirates ha fatto lavorare tutto il giorno i propri compagni di squadra, prima di dare l’attacco decisivo quando mancavano ancora trentaquattro chilometri al traguardo finale. Come da pronostico, l’azione che ha fatto la differenza sulla Cote de la Redoute.
Seconda posizione per Romain Bardet del Team Dsm Firmenich PostNL, bravissimo ad anticipare i rivali e ad arrivare tutto solo con un vantaggio di circa 30 secondi sul gruppo inseguitore. Quest’ultimo è stato regolato allo sprint da Mathieu van der Poel dell’Alpecin Deceunick, decisamente sfortunato nel corso della giornata.
Tadej Pogacar è stato ovviamente il migliore con un voto pari a 10 e lode. Secondo successo alla Liegi Bastogne Liegi e sesta classica Monumento della carriera dopo i tre Lombardia e il Fiandre. Adesso nella testa del fuoriclasse sloveno c’è solamente la doppietta Giro d’Italia e Tour de France.
Finalmente si rivede Romain Bardet. Dopo anni molto complicati per lui e la sua generazione dei ’90, il francese del Team Dsm torna alla ribalta con il secondo posto alla Doyenne. Anche per lui c’è il Giro all’orizzonte, dove spera di poter tornare sul podio.
Non totalmente promosso, ma comunque sopra la sufficienza, Mathieu van der Poel. Terza posizione che salva una gara molto complicata per il campione del mondo. Rimasto coinvolto in un rallentamento a seguito di una caduta (da lui evitata), è stato costretto a rincorrere per diversi chilometri, spendendo molte energie.
Mai in gara Thomas Pidcock della Ineos Grenadiers e Mattias Skjelmose della Lidl Trek. I due sarebbero dovuti essere i principali rivali di Pogacar e van der Poel, ma non si sono mai fatti vedere, con il britannico poi decimo. Poco, molto poco.
Da dimenticare, come sempre, la prova degli italiani. Mai realmente in corsa, il miglior risultato è quello di Antonio Tiberi in ventiduesima posizione, unico azzurro nel gruppo degli inseguitori alle spalle di Pogacar e Bardet. Per gli altri un vero e proprio profondo rosso. Difficile da commentare.
Ci si aspettava sicuramente di più anche da Michael Matthews della Jayco AlUla che su questi percorsi ha dimostrato in passato di trovarsi bene. Purtroppo, prova negativa per l’australiano soprannominato “Bling”.