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Ma quale bonus, per i lavoratori è una vera beffa | Soldi in meno ogni mese: lo vedrai in busta paga

Il calo degli stipendi - fonte Pexels - suipedali.it

Il calo degli stipendi - fonte Pexels - suipedali.it

Ci sono brutte notizie per i lavoratori italiani. Con la Legge di Bilancio calano gli stipendi ancora una volta.

La questione degli stipendi è tra quelle che maggiormente accende le polemiche in politica. Il calo dei salari è stato evidente nel corso degli ultimi anni e le ultime notizie, da questo punto di vista, purtroppo non sono per niente positive.

Il nostro paese è già tra quelli che maggiormente soffrono il tema degli stipendi. Questo soprattutto se si tiene conto che essi sono già tra i più bassi in Europa. Questo ovviamente è già di per sé un problema veramente enorme.

La Legge di Bilancio 2025 prevede infatti alcuni importanti cambiamenti nel sistema di agevolazioni fiscali sui salari. Sarà eliminato il cosiddetto “Bonus Meloni“. Quest’ultimo incrementava ogni mese lo stipendio netto dei lavoratori.

La decisione ovviamente non è passata inosservata e ha ricevuto un elevato numero di critiche dal sindacato SUB. Essa viene definita come una “truffa ai danni dei lavoratori“, in quanto implica un aumento della pressione fiscale che potrebbe raggiungere il 56% per alcune fasce di reddito.

Legge di Bilancio, calano gli stipendi

Il cambiamento principale nel 2025 riguarderà il passaggio dal calcolo del cuneo fiscale sull’imponibile previdenziale a quello sull’imponibile fiscale. L’imponibile previdenziale si riferisce al reddito lordo al netto dei contributi, mentre quello fiscale considera il lordo completo.

Questa modifica ovviamente implica differenze significative tra dipendenti pubblici e privati. I primi sostengono maggiori contributi previdenziali (circa l’11,15% contro il 9,19% del settore privato), rendendo l’imponibile fiscale più alto per i lavoratori pubblici. La manovra introduce invece un sistema a cinque fasce di agevolazione.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia - fonte Ansa Foto - suipedali.it
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia – fonte Ansa Foto – suipedali.it

Che cosa cambia per i dipendenti pubblici

Per i dipendenti pubblici, dunque, i benefici risultano decisamente inferiori rispetto al passato. Gli aumenti sono tangibili soltanto per i redditi superiori ai 32.000 euro. Con il nuovo sistema, però, ci sono anche alcuni vantaggi. Esso garantisce una maggiore stabilità dello stipendio mensile, elimina le discrepanze dovute al superamento dell’imponibile previdenziale e riduce i conflitti con altre forme di tassazione, come l’assegno unico o i redditi a tassazione separata.

Mentre la cancellazione del Bonus Meloni riduce i benefici immediati per molte fasce di reddito, il nuovo sistema cerca di garantire maggiore equità e stabilità nel lungo periodo. Tuttavia, le critiche dei sindacati evidenziano l’insoddisfazione di una parte significativa di lavoratori, soprattutto di quelli dal reddito medio.