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Meno si lavora, più si produce | Anche il Governo l’ha capito: settimana corta senza perdere un euro

La settimana corta - fonte Pexels - suipedali.it

La settimana corta - fonte Pexels - suipedali.it

Il mondo del lavoro è al centro di una rivoluzione con ben pochi precedenti, ovvero la settimana lavorativa corta.

Negli ultimi anni, una novità davvero importante sta cambiando in modo importante il mondo del lavoro. Si tratta della settimana lavorativa corta, ovvero di quattro giorni, un provvedimento che cambia in modo radicale quello che eravamo abituati a conoscere.

L’idea di una settimana lavorativa corta, ovvero di quattro giorni (a differenza di come è ora, ovvero con cinque giorni lavorativi), da tempo fa gola a parecchie persone. È l’opportunità giusta per bilanciare meglio la vita privata con il lavoro e gli effetti sono positivi sia per quanto riguarda la produttività che il benessere.

Sono ormai sempre di più, infatti, gli studi che dimostrano che dipendenti meno stressati sono più motivati ed efficienti. Non stupisce dunque che sia le aziende di tutto il mondo che i governi stiano esplorando le più disparate modalità per realizzare questa vera e propria rivoluzione del mondo del lavoro.

Ci sono però ancora parecchie questioni da affrontare prima che la settimana lavorativa corta diventi una normalità e non più l’eccezione alla regola. Anche se ci sono alcuni governi che hanno deciso di investirci in modo più importante.

Settimana lavorativa corta, ormai è ufficiale

Ridurre i giorni lavorativi portandoli da cinque a quattro può rappresentare un cambiamento culturale profondo. I benefici sono tangibili sia per i lavoratori che per la società. La settimana lavorativa corta consente ad ognuno di avere maggiore tempo da dedicare alla propria famiglia, ai propri hobby e al benessere personale, migliorando le relazioni e riducendo il burnout.

Ma i benefici sono importanti anche per quanto riguarda la produttività degli stessi lavoratori, che secondo i più recenti studi aumenta. Non stupisce dunque che le aziende siano sempre più intenzionate ad investire in questo cambiamento.

La città di Tokyo - fonte Pexels - suipedali.it
La città di Tokyo – fonte Pexels – suipedali.it

Il caso del Giappone

Un esempio pioneristico dal punto di vista dell’equilibrio vita / lavoro è quello del Giappone. In questo paese, la settimana lavorativa di quattro giorni sarà introdotta a partire dall’aprile 2025 nella città di Tokyo. Lo ha spiegato la governatrice Yuriko Koike, secondo cui l’obiettivo di questo provvedimento è quello di favorire il benessere delle madri lavoratrici e di incentiva la natalità, affrontando il problema del calo demografico che ha colpito il paese.

Tokyo segue gli esempi di altre prefetture, tra cui quelle di Chiba e di Ibaraki, e punta a sostenere anche le famiglie attraverso politiche come la gratuità degli asili nido.