Le auto elettriche, ormai, sono anche sportive. Sono diversi i modelli che hanno ormai sdoganato il concetto secondo il quale le vetture a batteria siano solo mezzi con i quali stare attenti ai consumi e che, pur mantenendo le proprie caratteristiche, hanno ormai abbracciato la propulsione 100% green.
Tra i diversi modelli che si sono convertiti ultimamente, però, a breve ci sarà anche un altro modello iconico, uno dei nomi che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Si tratta di Mini John Cooper Works E PROtotype, le versione elettrica della più sportiva firmata dal brand, che sarà svelata al prossimo Goodwood Festival of Speed che si terrà dall’11 al 14 luglio.
Il modello, quindi, salirà sulla collina del Sussex inglese ancora coperta dalle camuffature, in attesa della presentazione ufficiale prevista per l’autunno, ma intanto offrirà un primo assaggio di quella che sarà la nuova vettura firmata dalla storica casa, ora appartenente al gruppo BMW. Quello che correrà a Goodwood, seppur ancora avvolto dalle camuffature, sarà il primo modello JCW a propulsione completamente elettrica, di cui non sono ancora state comunicate le specifiche tecniche. La Cooper elettrica attualmente in gamma è offerta nelle versioni E e SE da 184 e 218 CV, con batterie da 40,7 e 49,2 kWh, per autonomie rispettivamente di 305 e 402 km.
Lecito, però, aspettarsi un aumento in termini di prestazioni. John Cooper Works è da sempre il marchio che identifica le versioni più prestazionali del modello e, proprio per questo motivo, la nuova auto dovrebbe essere la più potente tra tutte quelle esistite fino ad ora. Se rispetto alla JCW a benzina le modifiche estetiche di questo prototipo sono meno incisive, le differenze con la Cooper elettrica saranno comunque tante: la calandra anteriore, ad esempio, sarà in colore nero lucido, e le feritoie nella parte bassa sono di maggiori dimensioni. Mentre alle estremità del paraurti anteriore sono presenti piccoli deflettori per l’aria con la scritta John Cooper Works che identifica il modello.
La fiancata, invece, si differenzia per le minigonne laterali, mentre al posteriore trovano posto uno spoiler più sportivo sul lunotto e un imponente diffusore. Di color nero, poi, saranno anche i loghi Mini sul cofano e sul portellone. Anche su questo prototipo, poi, è riportato il numero 37, che rimanda a quello della Mini che ha vinto il Rally di Montecarlo del 1964. Un cenno storico che conferma l’appartenenza alla storia del modello e che segna un ideale ponte tra il passato e il futuro del marchio.