Oropa e l’impresa di Pantani: la salita del Giro d’Italia
Conosciamo meglio la salita che porta al Santuario di Oropa, dove si concluderà la seconda tappa del Giro d’Italia
Il Giro d’Italia è sempre più vicino e il pubblico del ciclismo è in attesa del passaggio dei corridori sotto casa. Quest’anno la corsa rosa partirà da Venaria Reale, in Piemonte, e già nella seconda giornata di gara è previsto il primo arrivo in salita. Si tratta dell’ascesa di Oropa, con il suo traguardo all’ombra del Santuario, uno dei luoghi più importanti per i fedeli dell’Italia settentrionale.
Ma questo è un luogo di culto anche per gli appassionati delle due ruote a pedali, perché parliamo di una salita che ha scritto una delle pagine di storia più belle del nostro sport. Nel 1999, infatti, Marco Pantani compì probabilmente la sua impresa più bella: catena saltata ai piedi della salita, il gruppo che lo svernicia e quarantacinque secondi di ritardo accumulati.
Nessun problema, il Pirata sa bene di essere il più forte e ad uno ad uno rimonta tutti, ben quarantanove corridori che gli erano passati davanti. Anche scalatori fortissimi come Ivan Gotti, Gilberto Simoni e Laurent Jalabert devono inchinarsi al fuoriclasse di Cesenatico. Nessuno può togliergli quella maglia rosa, fino a Madonna di Campiglio…
Oropa, la salita di Pantani: conosciamola
Ma restiamo alla salita del Santuario della Madonna di Oropa e conosciamo meglio queste strade che verranno affrontate domenica 5 maggio 2024 dal gruppo del Giro d’Italia. La partenza della salita è fissata dal centro di Biella a quota 420 metri sul livello del mare, più precisamente alla rotatoria tra via Germanin e via Cavour.
La fase iniziale non è particolarmente impegnativa, parliamo di un tratto di 1,8 chilometri al 5,9% di pendenza media. Proprio a otto chilometri dal Santuario troveremo il cartello che ricorda l’incidente meccanico di Pantani, ma la pendenza scende anche al 3,9%.
Superato il bivio di Favaro ecco il chilometro e mezzo al 9,5% con punte massime anche del 13% che potrebbero mettere in difficoltà gran parte del gruppo. Un tratto ombreggiato anticipa la sezione più dura della salita, quella che vede la strada salire anche al 10%. Qui si toccano punte anche del 12,9%.
Si sale regolari su pendenze molto arcigne fino ai 1.500 metri dalla conclusione, quando seguirà un tratto più pedalabile. Ai trecento metri ecco lo sprint finale sul porfido al 7,4%. In tutto verranno affrontati 10,6 chilometri al 6,6% e si troveranno davanti al maestoso Santuario.
Tadej Pogacar, favorito numero uno per la vittoria finale del Giro d’Italia, potrebbe già dare un duro colpo agli avversari.