Ciclismo

Parigi Roubaix, inserita la chicane: Van der Poel è contrario

Abbiamo parlato nell’articolo di ieri del possibile inserimento di una chicane per rallentare la marcia dei corridori prima della Foresta di Arenberg, che verrà affrontata domenica durante la Parigi Roubaix. L’organizzazione, sentito il parere del CPA, il comitato dei corridori professionisti, è venuta incontro alle richieste di maggiore sicurezza e così ha ufficializzato l’inserimento delle due curve.

Il CPA ha risposto felicemente alle spiegazioni date da Amaury Sport Organisation, la società che allestisce la corsa. “Per motivi di sicurezza e a seguito di una richiesta da parte del CPA, l’organizzazione sta provvedendo a modificare l’approccio alla Foresta di Arenberg. Il nuovo percorso prevede una chicane poco prima dell’ingresso del settore per rallentare la velocità di ingresso e limitare il rischio di cadute sul pavé”.

Si tratta essenzialmente di uno spartitraffico situato sulla strada principale. Si gira a destra e poi nuovamente a sinistra a 180° prima di entrare nella stradina in pavé. Il video pubblicato ieri sera della chicane ha scatenato però le polemiche. C’è chi è contrario come Mathieu Van der Poel e chi invece è soddisfatto, come Tim Declercq.

Parigi Roubaix, Van der Poel: “È uno scherzo?”

Letteralmente incredulo Mathieu Van der Poel, assolutamente contrario all’introduzione della chicane. Il campione del mondo olandese sostiene che l’ostacolo che porterà alla diminuzione della velocità è ancora più pericoloso di prima.

Sui social, ripubblicando il video della ricognizione della curva incriminata, ha risposto con una frase eloquente: “È uno scherzo?“. No, caro Mathieu, non è affatto uno scherzo e le sue preoccupazioni sono condivise da gran parte del pubblico, degli addetti ai lavori e soprattutto dei ciclisti.

Declercq è d’accordo

Se il campione del mondo Mathieu Van der Poel è contrario, altri, invece, sono a favore di questa maggiore attenzione alla sicurezza. Tra questi c’è Tim Declercq, corridore World Tour, che spiega di essere stato uno dei promotori della richiesta ad A.S.O.

Io sono stato uno di quelli che ha proposto ad ASO di fare questa cosa .Negli anni la Foresta di Arenberg è diventata sempre peggio, anno dopo anno. Succedevano cose da pazzi. Tante carriere sono state interrotte a causa delle cadute che sono avvenute in quel tratto. Era necessario cambiare qualcosa“. Ha detto Declercq a Het Laatste Nieuws.

E ancora. “Tutti dicono che il ciclismo deve essere più sicuro. Poi non appena qualcuno fa una proposta, quel che si fa è guardare solo agli eventuali svantaggi. Che è una cosa tipica del ciclismo. Con la chicane, la velocità di ingresso nella Foresta sarà fra i 30 e i 35 chilometri orari. Non sto dicendo che non ci saranno cadute, ma che le conseguenze saranno meno serie. C’è una bella differenza con i 70 km/h a cui si entrava prima: a quelle condizioni, era quasi certo che ci sarebbe stata una caduta, fra la decima e la quarantesima posizione del gruppo“.

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Emanuele Peri