Pensione a 59 anni, cambiano le carte in tavola | Grande occasione per questi lavoratori: la fatica è finita
Finalmente è arrivata la buona notizia che tutti stavano aspettando. Da ora in poi andrai in pensione a 59 anni, ma solo in questi casi.
Per la maggior parte dei lavoratori, la pensione resta ancora un sogno lontano. La questione dell’età in cui si può beneficiare della pensione accende da tempo il dibattito della politica e non solo, ma per il momento la situazione resta difficile.
Dopo anni e anni di duro lavoro, la pensione è un meritato diritto a cui non si può rinunciare. Tuttavia, la situazione è diventata sempre più difficile. E oggi si va in pensione sempre più tardi. Le prospettive per i giovani sono poi sempre più nere.
Per qualche categoria di lavoratori, invece, la notizia è più positiva. Infatti, ci sono alcuni che possono andare già in pensione a 59 anni. Decisamente prima rispetto a quanto prevede la legge al giorno d’oggi.
Nel 2025 saranno dunque disponibili diverse opzioni di pensione anticipata. Dando l’opportunità a milioni di lavoratori di dire addio al lavoro ben prima del previsto. Ecco per chi è prevista questa opzione.
In pensione a 59 anni: ecco per chi è prevista
La prima opzione è Ape Sociale. Rifinanziata fino al 2028 con 110 milioni di euro, essa permette il prepensionamento per disoccupati, caregiver, invalidi civili e lavoratori gravosi. I requisiti sono un’età minima di 63 anni e 5 mesi, oppure 30 anni di contributi (per i lavoratori gravosi, sono richiesti invece 36 anni).
Nel caso dei disoccupati, bisogna avere almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi di precedente e un periodo di disoccupazione completato. I caregiver devono dare assistenza a familiari con grave disabilità da almeno 6 mesi. Gli invalidi civili devono presentare una riduzione della capacità lavorativa superiore al 74%. Gli addetti ai lavoratori gravosi devono aver svolto attività usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10.
Le altre opzioni per andare in pensione anticipata
Il governo ha previsto altre opzioni che permettono di andare in pensione anticipata. Tra queste c’è anche quota 103. Essa è stata confermata per chi 62 anni di età e 41 anni di contributi, consentendo l’uscita anticipata dal lavoro.
Un altro caso è opzione donna. Rivolta alle donne con 61 anni (ridotti di 1 anno per figlio, fino ad un massimo di 2) e 35 anni di contributi, essa permette il pensionamento anticipato. Queste misure agevolano categorie specifiche di lavoratori, offrendo flessibilità nell’accesso alla pensione per chi è in situazioni particolari o per chi svolge attività usuranti.