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Pogacar: “Adesso meritato riposo. Poi il Tour de France”

Pogacar Giro

Tadej Pogacar a Roma con il Trofeo Senza Fine (foto: LaPresse)

Il Giro d’Italia non poteva avere vincitore migliore, il simbolo del ciclismo più bello, più genuino, vicino alla gente. Tadej Pogacar ha ufficialmente conquistato la corsa rosa e il Trofeo Senza Fine, sfilando tra le vie di Roma come un vero imperatore. Non poteva chiedere di più alle sue tre settimane di gara, condite anche da sei successi di tappa e la maglia azzurra di miglior scalatore.

La UAE Team Emirates torna a vincere una grande corsa a tappe dopo quasi tre anni (l’ultima volta fu Pogacar a vincere il Tour de France nel 2021) e lo fa nel modo più bello, dominando. Gli obiettivi però non sono finiti: c’è la Grande Boucle alle porte e una possibile e storica doppietta che lo farebbe entrare definitivamente nella storia di questo magnifico sport.

È stato un viaggio lunghissimo durato quasi un mese – ha detto Pogacar dopo le naturali premiazioni – Non ho ancora realizzato del tutto, lo farò quando sarò a casa, rilassato, e riuscirò a capire bene quel che abbiamo fatto. Questo Giro significa tanto per me, era la prima volta che lo correvo e vincerlo così… È uno dei miei più grandi successi, è incredibile“. Ha parlato ai giornalisti, come riportato da SpazioCiclismo.

Il Giro di Pogacar

Ha vinto ad Oropa dopo essere stato beffato da Narvaez a Torino. L’ecuadoriano gli ha impedito di ripetere l’impresa di Bugno, quella di vestire la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. Si è poi ripetuto nella cronometro di Perugia battendo Ganna e sulla salita di Prati di Tivo, confermando a tutti chi fosse il più forte.

Si è preso anche la martoriata tappa di Livigno, prima di lasciare definitivamente il segno con i successi a Monte Pana e Bassano del Grappa, davanti a migliaia di suoi tifosi venuti appositamente dalla Slovenia per tifarlo.  La terza settimana è stata semplicemente perfetta.

Ora recupererò gli sforzi, sarà il momento della supercompensazione e vedremo come andranno le gambe dopo. Spero come al Giro o magari anche un po’ meglio…”.

Non dimentichiamo infatti che adesso lo attende il Tour de France per provare a conquistare la sua terza maglia gialla della carriera, pareggiando così Greg LeMond, Louison Bobet e Philippe Thys, leggende della storia del ciclismo. E poi? Sicuramente sarà al via del Mondiale di Zurigo, dove il suo obiettivo è quello di regalare il primo successo iridato su strada alla nazionale slovena tra i professionisti. La strada è ancora molto lunga.