Con la partenza oggi del Tour Down Under in Australia si è aperta ufficialmente la stagione 2024 di ciclismo su strada. Da gennaio a ottobre non ci sarà un momento di pausa e gli appassionati di ciclismo sono pronti a gustarsi le grandi sfide di quest’anno: Pogacar, Evenepoel, Vingegaard e Roglic, saranno loro quattro a regalarci le migliori, quelle sulle strade dei grandi Giri.
Giro d’Italia, Tour de France, le classiche, mondiali e Olimpiadi. Un anno ricco che vi racconteremo passo dopo passo.
Partiamo dal Giro d’Italia, dove lo sloveno Pogacar è il favorito numero uno per la vittoria finale della maglia rosa. Il portacolori della UAE Team Emirates sarà per la prima volta nella sua carriera al via della corsa e le aspettative non possono che essere altissime.
Già vincitore di due Tour de France, Pogacar non avrà probabilmente gli altri grandi rivali a lottare, ma dovrà comunque stare attento alle sorprese. Sicuramente spicca il nome di Geraint Thomas, secondo lo scorso anno e determinato a strappare quella maglia che Roglic gli ha tolto all’ultimo secondo sul Monte Lussari.
C’è grande interesse sul ruolo di Wout Van Aert, specialista delle classiche che non ha negato di voler testarsi anche nelle classifiche dei grandi Giri. Il belga della Jumbo-Visma però sembra partire un gradino sotto agli altri per la sua scarsa esperienza sulle tre settimane.
L’Italia si affida a Giulio Ciccone, splendida maglia a pois del Tour 2023. Le grandi montagne sono il suo punto di forza, lì dove ha costruito i successi più belli della carriera. Tre vittorie di tappa al Giro d’Italia non bastano a delineare tutto il suo talento: è però arrivato il momento di salire sul podio di una grande gara.
Il Giro d’Italia è la corsa più bella del mondo nel paese più bello del mondo, come dice il “motto” dell’evento, ma spesso sono i corridori a renderla tale. È davvero così? Sicuramente senza Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel e Primoz Roglic la gara perde di fascino.
Il Tour invece potrà contare sui tre tenori più lo stesso Pogacar, pronto a cercare una doppietta che manca addirittura dai tempi di Marco Pantani, capace nel 1998 di vincere sia il Giro sia la Grande Boucle.
Il danese Vingegaard viene da due maglie gialle consecutive e i favori del pronostico sono tutti dalla sua parte. Solido in salita, potente nelle accelerazioni, fortissimo a cronometro e con doti di recupero senza pari, riuscirà nella tripletta?
Chi vuole mettere i bastoni fra le ruote al danese è senza dubbio Roglic, compagno di squadra di Vingegaard (spesso con varie polemiche) fino allo scorso anno. Passato alla Bora-hansgrohe, lo sloveno si sente finalmente libero di correre da capitano unico e l’idea è quella di riprendersi la rivincita sul troppo spesso ingombrante compagno.
Infine Evenepoel, il giovanissimo e talentoso corridore della Soudal-QuickStep, già campione del mondo a Wollongong, vincitore di una Vuelta e di due Liegi-Bastogne-Liegi. Per Remco sarà la prima volta al Tour de France e le pressioni sono molte. Lui però in queste situazioni si esalta…