Impressionante, semplicemente impressionante. La Strade Bianche ha avuto un solo padrone, Tadej Pogacar, un fuoriclasse assoluto capace di attaccare ad ottanta chilometri dal traguardo e di arrivare tutto solo al traguardo di Siena con quasi tre minuti di vantaggio su tutti gli altri.
Lo sloveno, fresco di vittoria, ha pubblicato i dati della sua giornata toscana sull’app Strava, la più utilizzata da appassionati e anche molti corridori per monitorare le proprie attività. I numeri vanno oltre qualsiasi logica, nessuno è riuscito a seguirlo e nessuno è riuscito neppure minimamente ad avvicinarsi.
Andiamo a questo punto ad analizzare questi dati, anche se Pogacar, per nascondere alcuni numeri ai suoi avversari, evita di pubblicare quelli sulla potenza e i watt espressi.
La Strade Bianche di sabato prevedeva un percorso di 214,5 chilometri, che Tadej Pogacar ha svolto in 5 ore, 18 minuti e 41 secondi con una media di 40,4 chilometri orari. Ci avviciniamo molto all’edizione record, che però, ricordiamo, si affrontava su un tracciato meno duro e più corto.
Nei dati pubblicati su Strava troviamo per esempio la cadenza media. Lo sloveno ama pedalare molto agile con pedivelle molto corte, forse per questo motivo il numero di 96 rpm non deve eccessivamente spaventare. Diverso è impressionante il dispendio energetico, pari a 6.000 calorie.
Grazie all’aiuto di Bicidastrada siamo venuti a conoscenza della media negli ultimi 81 chilometri, ovvero quelli in cui lo sloveno ha dato il via all’azione decisiva. Parliamo di una velocità di 38,9 chilometri orari, senza praticamente tratti di pianura e con amministrazione dello sforzo negli ultimi 20 chilometri.
Ma la cosa che lascia di più a bocca aperta è il “KOM” (King of Mountain) ottenuto sul tratto di sterrato di Monte Sante Marie. Parliamo del settore più duro e iconico dell’intera Strade Bianche, tanto che è dedicato a Fabian Cancellara, vincitore tre volte della corsa.
Pensate che rispetto allo scorso anno, quando il più veloce fu Thomas Pidcock, Pogacar ha impiegato addirittura un minuto in meno. Certo, bisogna considerare le diverse condizioni meteo, il vento e molto altro, ma il dato resta comunque piuttosto impressionante. Consideriamo, poi, che nessuno è stato in grado di seguire il suo attacco.
Nessun KOM, invece, su Colle Pinzuto e Le Tolfe, dove Pogacar ha rallentato per amministrare il vantaggio accumulato nei chilometri precedenti.