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Pogacar sul ritiro di Roglic: “È straziante”

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Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard al Tour de France 2023 - Foto A.S.O./Lopez

Primoz Roglic sta diventando un caso da studiare. Caduto per due giorni consecutivi al Tour de France (il primo per colpa sua in discesa, il secondo essendosi ritrovato coinvolto nell’incidente di Alexey Lutsenko con uno spartitraffico), il corridore sloveno della Red Bull Bora hansgrohe si è dovuto ritirare dalla Grande Boucle, dicendo definitivamente addio ai suoi sogni di salire sul podio e perché no anche di lottare per la maglia gialla di primo nella classifica generale.

Roglic adesso punterà sulla Vuelta di Spagna, corsa che ha già vinto tre volte in carriera e dove lo scorso anno è salito sul podio finale alle spalle del suo compagno di squadra Sepp Kuss. Ad ormai 34 anni, è chiaro come l’ultima chance di vincere la maglia gialla che gli è stata strappata nella crono della Planche des Belles Filles da Tadej Pogacar nel 2020 sia ormai sfumata. L’età non gli permetterà più di lottare ad armi pari con giovani corridori come il connazionale della UAE Team Emirates, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel.

Proprio Tadej Pogacar ha commentato l’ennesima caduta di Roglic con grande dispiacere. “È stato un altro finale stressante – ha detto Pogačar nelle interviste post tappa a CyclingPro – Ho sentito della grossa caduta a 12 chilometri dal traguardo, ma è solo all’arrivo che mi hanno detto che Rpgòoc era andato a terra. È veramente straziante. Era in ottima forma e sentivo che ad ogni tappa stava migliorando sempre di più. Sono sicuro che avrebbe lottato per la classifica generale nelle prossime tappe. È davvero triste che sia rimasto coinvolto nella caduta. Spero che stia bene, che si riprenda presto e che possa tornare a lottare”.

Pogacar ha anche parlato della sua condizione fisica. “Mi aspettavo di avere delle gambe più stanche oggi. È stata una tappa molto veloce e in saliscendi. Sinceramente preferisco questo passo rispetto al ritmo super facile di martedì. Al ritmo di oggi le gambe girano e io mi sento meglio. I chilometri finali sono però stati abbastanza caldi. Anche domani sarà una tappa per velocisti che potrebbe essere complicata per via del vento. Potrebbe rivelarsi un’altra giornata stressante, come molto altre in questo Tour de France”.

Infine due parole sul rivale, ma anche amico Remco Evenepoel con il quale potrebbe nascere un’alleanza per mettere in difficoltà Jonas Vingegaard, apparso uno dei migliori scalatori. “Vado molto d’accordo con Remco, e per la prima volta mi sto proprio divertendo a gareggiare con lui. Non so se ci aiuteremo l’un l’altro nelle tappe di montagna… non ci sto nemmeno pensando. Abbiamo solamente bisogno di una buona gamba per quelle tappe”.