Sagan, che paura. Il campione slovacco operato per un’anomalia cardiaca
Brutte notizie per Peter Sagan, costretto ad un’ablazione all’Ospedale di Ancona. Ecco perché…
Un grande spavento per Peter Sagan, il campione slovacco, tre volte iridato su strada con all’attivo oltre 120 vittorie. Mentre era impegnato in una corsa in Mountain bike intorno a Valencia, il suo coach Patxi Villa si è accorto di valori anormali dal ciclocomputer.
Durante la pedalata, infatti, il cuore di Sagan ha iniziato ad accelerare i battiti, raggiungendo circa i 200 battiti al minuto, una spia d’allarme che richiedeva un intervento immediato. Villa ha così ordinato al fuoriclasse di Zilina di fermarsi immediatamente e abbandonare la gara.
Subito Sagan è volata in Italia, più precisamente all’Ospedale Universitario di Ancona, dove lavora il dottor Corsetti, punto di riferimento di tutti i ciclisti. È il cardiologo che ha effettuato le ablazioni a Elia Viviani e Martina Fidanza per un problema molto simile alcune stagioni fa. Entrambi sono tornati a correre con ottimi risultati.
L’operazione dello slovacco ad Ancona
Fortunatamente né la vita né la carriera di Sagan, che ha abbandonato il ciclismo su strada per dedicarsi alla Mountain Bike, sono a rischio. Tuttavia, era necessario, dopo i controlli, effettuare un’operazione. La decisione è stata presa dopo aver effettuato il “test di Satana”, un esame che porta al massimo il livello di sforzo fisico.
È dunque un problema molto diverso da quello di Sonny Colbrelli, colto da un malore al termine di una corsa ad inizio 2022. Tuttavia, la situazione necessita un monitoraggio costante e un’operazione. Ieri Sagan si è sottoposto all’intervento e tutto è andato secondo i piani.
Presto il campione slovacco rientrerà alle gare con l’obiettivo di qualificarsi per la prova Mtb delle Olimpiadi di Parigi. Già il 16 e 17 marzo sarà impegnato a Marsiglia, prima di volare in Brasile per la Coppa del Mondo.
Chi è Peter Sagan
Peter Sagan è stato un fuoriclasse assoluto degli anni ’10 del 2000. Di lui si ricordano i tre successi consecutivi ai Campionati del Mondo (Richmond 2015, Doha 2016, Bergen 2017), ma anche le sette maglie verdi al Tour de France condite da dodici vittorie di tappe, un Giro delle Fiandre, una Parigi-Roubaix e tre Gand-Wevelgem.
Lo slovacco ha vinto molto anche in Italia. Due i successi al Giro d’Italia con una maglia ciclamino conquistata e sette tappe alla Tirreno-Adriatico. Un totale di 121 successi in carriera, il primo alla Parigi-Nizza nel marzo 2010, l’ultimo al campionato nazionale slovacco nel 2022. Si è ritirato lo scorso ottobre all’età di 33 anni per dedicarsi esclusivamente alle ruote grasse.