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Sofia Goggia sceglie il ciclismo: eccola pedalare per Bergamo

Sofia Goggia

Sofia Goggia pedala per Bergamo (foto: Davide Morello)

Siamo lontani, lontanissimi dalla neve delle montagne dove Sofia Goggia ha conquistato alcuni dei suoi successi più belli. L’estate è entrata nel vivo e le altissime temperature di questi giorni non ci fanno minimamente pensare agli sci. Eppure, si parla della campionessa bergamasca che ha abbracciato il progetto Merida.

La Goggia, così come tantissimi altri atleti di altre discipline fuori dal ciclismo, utilizzano la bicicletta per gli spostamenti quotidiani e per l’allenamento, dunque non è un caso che la sciatrice sia stata “paparazzata” a pedalare la sua eSPRESSO Merida, modello urban elettrico che la sciatrice usa per spostarsi agevolmente tra le vie ciottolate del borgo che è felice di chiamare casa, Bergamo.

Città Alta è il cuore pulsante di Bergamo. Cinta dalle mura, è un borgo medioevale dove in ogni vicolo ti perdi e trovi bellezza. Quando entro in Città Alta non c’è stata una volta in cui non abbia pensato quanto sia bella. Io poi sono una bergamasca convinta, e mi rispecchio molto nella mia città che amo infinitamente”.

Come dicevamo, la bicicletta è anche uno strumento di allenamento utile da affiancare agli sci quando l’oro olimpico di Pyeongchang è lontana dalle piste. Come ambassador Merida, infatti, Sofia ha “in garage” una bicicletta per ogni evenienza: dalla city bike per gli spostamenti e le commissioni quotidiane alla mountain bike per le sessioni di allenamento intenso sui sentieri delle montagne che circondano la città orobica, passando per l’ultima attrazione, una bici gravel. “Tutti noi atleti usiamo la bicicletta per fare dei lavori aerobici oppure per un’attività cardio più intensa. Personalmente preferisco la bici elettrica, perché mi piace stare in giro a lungo, andando anche un pochino più veloce in salita, però sempre mantenendo i battiti sotto controllo e soprattutto per fare un recupero muscolare dopo un impegnativo lavoro in palestra con dei carichi importanti”.

Come ricorderete, Sofia ha subito la frattura di tibia e malleolo rimediata in allenamento lo scorso febbraio, ma fortunatamente si avvia alla conclusione della fisioterapia e ha già iniziato la preparazione atletica, dopo aver bruciato i tempi di recupero inizialmente ipotizzati. “Ma senza forzare, solo mettendo un po’ di fieno in cascina con tanto lavoro. E di questo sono molto contenta“.

Naturalmente i pensieri sono già indirizzati al 2026, quando avranno luogo i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina, e se dopo l’ennesimo infortunio in carriera dell’atleta bergamasca qualcuno può essersi preoccupato per la sua partecipazione alla competizione casalinga, ci pensa lei a dissipare ogni dubbio: “Il mio ultimo infortunio è stato molto difficile da accettare, ma ho imparato che quando si è in crisi ci si deve fare una domanda e ripartire da quella risposta. La domanda è: cosa vuoi davvero? Io voglio tornare al top, tornare a vincere, e soprattutto ho l’obiettivo dell’Olimpiade in casa che è un sogno enorme. A livello sportivo non c’è nulla come l’Olimpiade, è una giornata in cui ti giochi moltissimo, anzi in cui ti giochi tutto”.