Ciclismo

Strade Bianche, i promossi e i bocciati: Pogacar fuori categoria

Difficilmente, anzi, era quasi impossibile fare di più alla Strade Bianche. Tadej Pogacar ha attaccato a ottantuno chilometri dal traguardo di Siena, in uno dei punti più impegnativi dell’intera corsa. Ha spianato il Monte Sante Marie come fosse una passeggiata in campagna ed è andato ad aumentare il proprio vantaggio sugli avversari chilometro dopo chilometro.

La sua è stata talmente una dimostrazione di forza che allo spettacolo offerto si è sostituito quasi un noioso monologo. Certo, definire Pogacar con l’aggettivo noioso non è proprio corretto: forse è meglio dire che ha semplicemente dominato.

È per questo motivo che nel nostro articolo riservato ai promossi e ai bocciati della Strade Bianche, lui non rientra assolutamente in questa classifica. Un fuoriclasse non può essere messo alla pari e giudicato come tutti gli altri.

Strade Bianche, i promossi

Sicuramente tra i promossi di ieri troviamo gli altri due corridori che hanno concluso sul podio e hanno “diviso” la scena in Piazza del Campo con Pogacar. Parliamo di Toms Skujins, lettone della Lidl Trek, e Maxim Van Gils, belga della Lotto Dstny.

I due sono stati i primi dei normali e un po’ a sorpresa sono riusciti a chiudere in seconda e terza posizione. Considerando i nomi dei tantissimi big al via, la loro prestazione va sottolineata. Molto interessante la corsa di Van Gils che è anche molto giovane e su questi percorsi potrà dire la sua in futuro.

Ci mettiamo anche ben tre italiani tra i promossi. Sicuramente Davide Formolo della Movistar, primo dei nostri al traguardo in settima posizione. Ma anche Filippo Zana della Jayco AlUla, autore di una prova ottima, e soprattutto il giovanissimo Francesco Busatto della Intermarché. Il corridore veneto era alla prima partecipazione ad una gara World Tour ed è sempre stato nelle prime posizioni.

I bocciati

Non superano la prova i Visma Lease a Bike, che potevano contare su un poker di corridori fortissimi. Nessuno tra Attila Valter, Tiesj Benoot, Sepp Kuss e Christophe Laporte è riuscito a concludere tra i primi nove e per questo motivo la loro prova è decisamente negativa.

Alberto Bettiol e Andrea Bagioli. Se tra i promossi abbiamo messo tre italiani, tra i bocciati ne mettiamo due: il primo, vincitore anche di un Giro delle Fiandre nel 2019, poteva e doveva fare di più, ma non si è mai visto. Il secondo, alla luce del secondo posto al Lombardia dello scorso anno, era atteso alla conferma.

Dani Martinez e Richard Carapaz. Brutta prova dei due sudamericani, mai realmente in gara. Il colombiano era il leader della Bora hansgrohe, ma si è subito defilato, l’ecuadoriano non era neppure tra i primi 40 quando la corsa si è accesa.

Published by
Emanuele Peri