Svolta pensioni, puoi andarci prima dei 65 anni: lo dice la nuova Legge | Fai richiesta e goditi i nipoti
È arrivata finalmente la notizia che milioni di italiani stavano aspettando: ecco tutte le novità nella Legge di Bilancio 2025.
C’è una questione che ormai da parecchi anni agita il discorso politico e alimenta le preoccupazioni di tutti i cittadini. Oggi torniamo infatti ad affrontare il tema delle pensioni, senza dubbi uno dei più caldi del momento.
Negli scorsi giorni, il testo della Legge di Bilancio 2025 è approdato alla Camera dei deputati per essere discusso e diventare soggetto degli emendamenti parlamentari che potrebbero introdurre alcune significative modifiche.
Tra le proposte di correttivo che sono state avanzate da alcuni partiti di maggioranza vi è anche una facilitazione dell’accesso alla pensione anticipata contributiva. Si amplierebbe in questo modo la platea di lavoratori idonei ad andare in pensione prima di quanto era previsto fino ad oggi.
La notizia è positiva per milioni di persone, dato che sono tantissimi gli over 60 che non aspettano altro che andare in pensione. Ma che cosa prevede più nel dettaglio la Legge di Bilancio 2025 a proposito di questo tema?
Pensioni, che cosa dice la nuova Legge di Bilancio
Ad oggi per andare in pensione con la misura anticipata contributiva nel 2025, i lavoratori devono avere almeno 64 anni e 20 anni di contributi versati (di cui nessuno prima del 1 gennaio 1996). Uno dei maggiori ostacoli è la soglia minima dell’importo richiesto. Il montante della pensione deve infatti essere pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli.
Il correttivo che è stato proposto nella legge di Bilancio punta a semplificare l’accesso alla pensione anticipata contributiva per un numero maggiore di lavoratori. La proposta prevede di estendere anche a questa misura l’uso della previdenza integrativa. Questa novità ridurrebbe notevolmente la difficoltà di raggiungere la pensione.
In quale caso puoi andare in pensione a 64 anni
L’adozione di questa proposta, dunque, renderebbe accessibile la pensione anticipata contributiva ad una platea più ampia di lavoratori. Questo soprattutto a quelli che, avendo iniziato a contribuire solo dal 1996, non sono ancora riusciti a costruire un montante contributivo elevato.
Parallelamente, per la pensione di vecchiaia, il governo ha già deciso di ammettere l’uso della previdenza integrativa per coloro che hanno almeno 67 anni e almeno 20 anni di contributi pur non raggiungendo il minimo previsto, equivalente all’assegno sociale. Si tratta di una modifica particolarmente rilevante perché le pensioni contributive spesso risultano più basse dell’assegno sociale.