Thomas: “Sul podio a 38 anni, che risultato”
Secondo podio consecutivo al Giro d’Italia a 38 anni compiuti proprio durante la corsa rosa per Geraint Thomas. Difficilmente possiamo trovare un corridore più regolare e costante del gallese che, ricordiamo, avere in carriera anche uno splendido Tour de France. A Roma ha chiuso in terza posizione, dopo il secondo posto dello scorso anno alle spalle di Primoz Roglic.
“Molti me ne parlano da un po’ e sinora non vedevo tanto perché, ma ora mi rendo conto che 38 anni sono parecchi per un ciclista professionista”. Ha detto Thomas ai giornalisti nelle parole riportate da SpazioCiclismo
“La tappa del Monte Grappa è stata la più difficile dell’intera corsa. Sono davvero fiero di come mi sono gestito – spiega il corridore della Ineos Grenadiers – Stavo proprio male ed è stata una questione mentale. Prima della salita cominciavo a pensare che sarebbe potuto esser un compleanno terribile. Poi siamo riusciti a rientrare ed è andata. Quando è partito Pogacar ho dovuto lasciarli andare già quando lo stavano lanciando, dovendo salire del mio ritmo. Fortunatamente ero con Ben O’Connor e il suo compagno, che ha fatto una gran corsa . Sapevo di avere due minuti di vantaggio su Tiberi, quindi non volevo rischiare troppo in discesa, potendo seguire il loro ritmo. Tutto sommato, per me era tutto sotto controllo”.
Thomas si distingue anche per la sua schiettezza e la sua ironia tutta britannica. Ha parlato infatti dello strano modo di correre dei più giovani, che vanno sì molto forte, forse anche troppo…
“Non capisco come corrono al giorno d’oggi – ha continuato il gallese – Devi sempre aspettarsi l’inaspettato. Dopo venti chilometri dell’ultima tappa, il gruppo si spezza per il vento… Che follia è? Comunque, è stato un bel gruppo, siamo andati fortissimo e ora la partenza da Torino mi sembra lontanissima”.
La stagione di “Mister G”, come viene soprannominato in gruppo, non è certo finita qui. Anche lui, come Tadej Pogacar, sarà al via del Tour de France, pur con ambizioni totalmente diverse. Se, infatti, lo sloveno volerà alla Grande Boucle per compiere una doppietta che manca dal 1998, il corridore della Ineos Grenadiers avrà un ruolo più di gregariato.
“Dopo il Giro, dovrò stare ancora lontano dalla birra – ha concluso l’esperto trentottenne poco dopo il traguardo di Roma – Dovrò restare concentrato e andare in ritiro, perché farò il Tour de France 2024. Sarà qualcosa di nuovo per me, ma non vedo l’ora di aiutare i miei compagni di squadra. Avremo una bella squadra, molto giovane”.