Il ciclismo mondiale in questa prima parte di stagione ha avuto il piacere di riabbracciare un fuoriclasse come Egan Bernal. Il corridore colombiano della Ineos Grenadiers, dopo il bruttissimo incidente che lo ha visto coinvolto il 23 gennaio 2022, quando tamponò un bus fermo, sembra essere tornato quello dei bei tempi. Le numerose fratture e il lungo iter riabilitativo sono ormai alle spalle e il ciclista sudamericano si appresta a tornare sulle strade del Tour de France per pensare in grande, dopo l’anonimo cinquantacinquesimo posto dello scorso anno.
Egan Bernal ha avuto modo di fare un importante warm up prima del Tour de France, non prendendo parte al classico Giro del Delfinato, ma partecipando al Giro di Svizzera. Il colombiano ha dato ottime risposte anche sulle salite più dure, incassando un ritardo abbastanza contenuto dalla dominante coppia della UAE Emirates composta dal vincitore Adam Yates e dal portoghese Joao Almeida, che aveva già blindato le prime due posizioni della classifica generale con largo anticipo.
La grande nota dolente per Bernal, da sempre, sono le prove a cronometro e anche nella corsa elvetica il rappresentante della Ineos Grenadiers ha perso molto rispetto ai suoi rivali, nonostante sia riuscito a chiudere la tappa nella top ten. Oltre un minuto di ritardo dal danese della Lidl-Trek Mattias Skjelmose, che gli è costato il terzo gradino del podio, occupato proprio dal colombiano fino all’ultima frazione a cronometro.
Egan Bernal, al termine del recente Giro di Svizzera, ha raccontato le sensazioni sue e della sua squadra, elogiando anche la grande qualità della UAE Emirates: “Volevamo fare una corsa dura. Penso che questa sia una delle corse più forti e tutta la squadra si è impegnata al massimo per la riuscita del nostro piano. Abbiamo fatto il meglio per giocarci le nostre carte”.
“La UAE Emirates è davvero forte, al momento sono probabilmente i migliori del mondo. Anche noi siamo in ottima forma e dobbiamo restare concentrati sui nostro obiettivi, abbiamo grandi motivazioni per migliorare, soprattutto in vista del Tour de France”, ha aggiunto il colombiano della Ineos Grenadiers.
Al momento appare complicato pensare che Egan Bernal possa tornare a competere per la vittoria del Tour de France, corsa già conquistata dal colombiano nel 2019. Le sue qualità in salita restano indubbie, ma il ciclismo in questi ultimi cinque anni ha subito degli importanti cambiamenti con l’esplosione di Tadej Pogacar (UAE Emirates) e di Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike). Lo sloveno ha vinto nel 2020 e nel 2021, mentre il danese si è affermato nel 2022 e nel 2023, pareggiando lo score e quest’anno potrebbe esserci la resta dei conti tra i due.
Pogacar e Vingegaard sono due atleti che, oltre a dominare in salita, vanno molto forte anche nelle prove a cronometro che, invece, rappresentano il grande punto debole di Bernal. Oltre a loro ci sarà anche Primoz Roglic (Bora Hansgrohe) a puntare come minimo ad un piazzamento sul podio, per questo il ciclista della Ineos Grenadiers potrebbe avere come iniziale ambizione quella di un posto in top ten nella classifica generale.