Quest’anno il Tour de France vivrà un’edizione storica. Tre giorni in Italia tra città e paesaggi senza paragoni in tutto il mondo, da vivere seguendo la carovana gialla della corsa più importante dell’intero calendario World Tour.
Sappiamo bene come per alcune città e alcune nazioni sia importante ospitare la Grand Départ della Boucle. È un veicolo di promozione turistica e pubblicitaria di grandissimo impatto perché permette di osservare da vicino le bellezze dei territori, dando la possibilità a corridori, staff, addetti ai lavori e pubblico di godere dei servizi messi a disposizione.
Le città lavorano così a stretto contatto con la società organizzatrice del Tour de France, Amaury Sport Organization, per preparare con largo anticipo il grande evento. Dopo Copenaghen di due anni fa, Bilbao dell’anno scorso, Firenze in questo 2024, a chi tocca? Nel 2026, infatti, potrebbe essere il momento di Barcellona e quindi della Spagna.
Se la proposta dovrebbe concretizzarsi, il Tour partirà per la terza volta nella sua storia dalla Spagna. Ricordiamo che nel 1992 la corsa prese il via da San Sebastian, città nei Paesi Baschi. L’ipotesi è comunque molto concreta, tanto che fonti della Gazzetta dello Sport, sembrano darla già per certa.
Per l’organizzazione del Tour de France, inoltre, sarebbe un ingresso economico davvero importante. Le città infatti devono sborsare cifre enormi per avere la carovana gialla a fare festa nelle proprie strade, anche se il ritorno è davvero di grande livello.
Con l’ipotesi spagnola, la Grande Boucle dimostra ancora una volta la propria internazionalità, confermandosi un prodotto di grande interesse. C’è anche l’ipotesi in futuro di partire fuori dai confini europei, come fece il Giro d’Italia con Israele nel 2018. Logisticamente, però, è molto complicato.
Ricordiamo che quest’anno il Tour de France farà tappa in Italia con tre tappe molto interessanti. Il via sarà dato da Firenze con l’arrivo della prima tappa fissato a Rimini dopo 206 chilometri. Seguirà la Cesenatico-Bologna, che renderà omaggio a Marco Pantani facendo visita nella sua città di origine. Entrambe le due tappe sono piuttosto vallonate e si adattano agli uomini da classiche.
E ancora la Piacenza-Torino del giorno successivo di 200 chilometri, adatta alle ruote veloci del gruppo. I velocisti hanno così la prima occasione in questa Grande Boucle di lasciare il segno. Infine da Pinerolo prenderà il via della quarta frazione che tornerà in Francia con un percorso di “soli” 138 chilometri di alta montagna sulle Alpi.