Il Tour de France 2024 chiude questa intensissima prima settimana con la nona tappa tutta attorno alla cittadina di Troyes, una frazione assolutamente da non perdere perché nasconde delle insidie in ogni suo angolo. Gli uomini di classifica non dovranno farsi trovare impreparati e anche le squadre dovranno prestare la massima attenzione perché tra forature e problemi meccanici può succedere davvero di tutto.
Ma scendiamo nei dettagli del percorso di questa nona tappa che si svolgerà interamente nella regione dell’Aube. Partenza a Troyes e primi 35 chilometri completamente pianeggianti che molto probabilmente spalancheranno le porte ai fuggitivi, che proveranno a mettere tra loro e il gruppo il maggior vantaggio possibile. Dopo poco si entra già nel vivo della corsa con il primo dei 14 settori di strade bianche.
Non si tratta di sterrati difficili e duri come quelli della nostra Strade Bianche in Toscana che si corre a marzo (vinta quest’anno da Tadej Pogacar), ma non per questo dovranno essere presi sotto gamba. Ad intervallare i 14 settori anche quattro Gran Premi della Montagna che metteranno ulteriore fatica nelle gambe dei corridori.
Ecco i Gran Premi della Montagna: il primo è quello della Cote de Bergeres (1,7 km al 5,2%), segue la Cote de Baroville (2,8 km al 4,8%), la Cote de Val Frion (2,2 km al 5%) e la Cote de Chacenay (3 km al 4,3%). Salite non durissime, anche perché sono tutti di quarta categoria, ma che alternati ai settori di strade bianche possono davvero fare male a qualche corridore non particolarmente in giornata.
L’ultimo settore di sterrato si trova a poco meno di dieci chilometri dal traguardo finale di Troyes che sarà anticipato da un tratto completamente pianeggiante. Secondo voi qualche uomo di classifica proverà a chiudere questa prima settimana con un “colpaccio”? Non ci resta che attendere qualche ora.
Occhi puntati su Tadej Pogacar della UAE Team Emirates che come abbiamo visto alla Strade Bianche a marzo, quando vede lo sterrato sa come esaltarsi. Jonas Vingegaard della Visma Lease a Bike non mollerà mai la sua ruota, ma sarà molto interessante capire come reagirà su questi terreni.
Remco Evenepoel della Soudal Quick Step aveva sofferto molto sugli sterrati nella tappa del Giro d’Italia dello scorso anno, quindi sarà chiamato principalmente a difendersi. Il percorso da classica potrebbe esaltare invece l’altro sloveno, Primoz Roglic della Red Bull Bora hansgrohe. E poi ci sono gli specialisti delle classiche come Mathieu Van der Poel (Alpecin Deceuninck) e Wout Van Aert (Visma Lease a Bike) che vorranno sicuramente lasciare il segno.