Van der Poel non sbaglia: l’olandese conquista il sesto titolo mondiale nel ciclocross
Mathieu Van der Poel vince a Tabor il sesto titolo iridato nel ciclocross al termine di una gara perfetta che lo ha visto dominare dal primo all’ultimo giro.
Mathieu Van der Poel non sbaglia. No, Van der Poel non sbaglia mai. L’olandese, come da pronostico, fa tutto alla perfezione e conquista il suo sesto titolo iridato nel ciclocross tra i professionisti. Neppure un errore, neppure un’esitazione: il fuoriclasse fa la differenza fin dal primissimo giro, staccando tutti gli avversari e andando tutto solo ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Tabor.
Per l’Olanda però la festa non finisce al titolo iridato e alla medaglia d’oro del ragazzo di Kapellen. La medaglia d’argento riservata al secondo classificato finisce infatti sul collo di Joris Nieuwenhuis, vincitore quest’anno in Val di Sole nella prova di Coppa del Mondo e campione nazionale in carica.
Il Belgio deve accontentarsi “solamente” del terzo posto. Michael Vanthourenhout, che a novembre si è laureato campione europeo, chiude a 1’06” da Van der Poel, portandosi a casa alla medaglia di bronzo. L’olandese Pim Ronhaar è quarto, subito davanti agli altri due belgi Eli Iserbyt e Jens Adams.
Nel giorno dell’addio alle corse dell’eterno Zdenek Stybar, la Repubblica Ceca conta sulla settima posizione di Michael Boros, bravo ad anticipare al traguardo i belgi Witse Meeussen e Thibau Nys. Chiude la top-ten lo spagnolo Felipe Orts.
E gli italiani? Non una grande giornata per i nostri, sempre costretti ad inseguire nei sette giri in programma a Tabor. Filippo Fontana è diciassettesimo con un ritardo di 3 minuti e 35 secondi, mentre Gioele Bertolini è addirittura trentesimo a 6 minuti e 52 secondi da Van der Poel.
Van der Poel: “Forse è l’ultima gara di ciclocross”
Dopo la vittoria, come da programma, Mathieu Van der Poel si è reso disponibile per le domande dei giornalisti presenti in Repubblica Ceca. La prima domanda non poteva che essere sulla gara, risultata fin troppo facile per l’asso olandese.
“È come se mi fossi tolto un peso dalle spalle, sono contento di aver vinto, è il giusto risultato al termine di una stagione invernale ricca di successi. Ho corso mantenendo la calma e ci sono riuscito perché ho vissuto già esperienze come queste. La prima volta qui a Tabor al mio primo Mondiale era tutto diverso”.
C’è chi dice che quella di oggi sia stata l’ultima gara nel ciclocross per l’olandese, che probabilmente si dedicherà ora esclusivamente al ciclismo su strada.
“La decisione non spetta solamente a me, ne parlerò con il mio team, perché il ciclocross richiede una grande spesa di energie e io sono sempre più concentrato sull’attività su strada. Nel ciclocross non ho molto altro da vincere, oltre ad altri titoli mondiali e il divertimento“.