Ciclismo

Volikakis squalificato per una positività al doping di 8 anni fa

L’Unione Ciclistica Internazionale ha emesso una squalifica per doping al campione greco di pista, Christos Volikakis. La notizia ha ovviamente fatto il giro del mondo, come spesso accade in uno sport che ha vissuto anni molto complicati su questo tema.

Un corridore di primo piano e che nella sua carriera ha comunque vinto molto, rischia ora di non poter correre alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il punto è che il test antidoping risultato positivo risale ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016, quindi di otto anni fa.

Come mai l’arrivo della comunicazione è così tardiva? Non è ben chiaro, ma fa parte di un obiettivo stabilito dal CIO, che è quello di eliminare qualsiasi dubbio riguardante positività al doping. E questo non riguarda esclusivamente il ciclismo, ma tutto lo sport internazionale.

La squalifica di Volikakis

Con questo comunicato emesso dall’UCI, Volikakis non potrà ora partecipare ad alcuna gara, essendo sospeso in via cautelare. Una mazzata per il 35enne campione greco che ora proverà a difendersi dall’accusa, richiedendo molto probabilmente le controanalisi del campione B.

Christos Volikakis è stato uno dei pistard più vincenti degli anni 2000, in particolare nelle discipline della velocità. Bronzo ai Mondiali di Manchester nel 2008 nel keirin, la stessa specialità in cui si è laureato campione del mondo nella rassegna iridata tra gli Juniores nel 2005.

La squalifica ovviamente lo allontana dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. La Grecia dovrà fare a meno del suo corridore più rappresentativo in assoluto.

Perché 8 anni dopo?

La questione tiene banco perché l’UCI ha emesso il comunicato solamente otto anni dopo i fatti di Rio de Janeiro, quando è stato trovato positivo a un controllo antidoping. Il CIO, Comitato Olimpico Internazionale, ha commissionato ormai anni fa un programma di controllo che desse una stretta alla lotta contro il doping, riportando alla luce anche eventi passati.

L’ITA, International Testing Agency, ha così controllato l’atleta greco, rientrando nella forbice di tempo di dieci anni della verifica. La crescita della tecnologia e le ultime scoperte hanno così riaperto molti casi passati che sembravano chiusi.

Volikakis è risultato positivo al metabolita LGD-4033 (meglio noto come Ligandrol). Questa sostanza serve come modulatore selettivo del recettore degli androgeni (SARM). Sui social il greco ha mostrato tutti i suoi controlli negativi con questa frase diretta anche contro alcuni suoi avversari. “Sempre a testa alta, non so quanti potrebbero dimostrare una lista così lunga e così pulita“.

Published by
Emanuele Peri